Il Tribunale dei minorenni di Palermo impegnato in un insolito caso di omicidio del consenziente. Una condanna inflitta per un suicidio a Realmonte. I dettagli sul capo d’imputazione.
A fronte dei 6 anni di carcere proposti dalla Procura, il Tribunale dei minorenni di Palermo ha inflitto 2 anni, 2 mesi e 20 giorni di reclusione ad un ragazzo di 17 anni di Caltanissetta, imputato di omicidio del consenziente a seguito della morte di Mirko La Mendola, 26 anni, che si è suicidato la sera del 25 agosto del 2021 sulla spiaggia di “Punta Grande” tra Porto Empedocle e Realmonte. Dal 18 agosto del 2021 Mirko La Mendola è stato a Roma per sostenere le prove per l’accesso alla Polizia di Stato, una carriera a cui avrebbe tanto aspirato. E sarebbe stata l’ultima occasione, perché, per raggiunti limiti d’età, non sarebbe stato ammesso ad un altro concorso. Fu giudicato non idoneo. Rinunciò al ricorso contro l’esclusione. Lui, deluso e frustrato, avrebbe meditato il suicidio, forse già preventivato prima della partenza, come paventato in alcuni messaggi. Mirko La Mendola avrebbe condiviso con il minorenne la sua volontà di suicidarsi. I due decisero il giorno, il luogo e l’utilizzo dell’arma da fuoco, legalmente detenuta dal suicida. Pochi minuti prima di spararsi alla tempia, Mirko La Mendola registrò addolorati messaggi vocali per salutare i familiari e alcuni amici. Nel capo d’imputazione a carico del minorenne si legge: “Si tratta di aiuto al suicidio perché, condividendo con Mirko La Mendola, a lui legato da profonda ed intensa amicizia, il programma da lui ideato di porre fine alla propria esistenza a seguito di una cocente delusione per il mancato superamento di un concorso, prestando assistenza morale e materiale nelle fasi preparatorie ed esecutive dell’atto finale, coadiuvando la vittima nel realizzare le ultime volontà in relazione alle persone a cui dire addio, accompagnandola nel luogo prescelto per il suicidio, rimanendo sul posto fino al compimento del gesto estremo e dandogli materiale aiuto nella relativa esecuzione, rafforzava e comunque agevolava l’esecuzione del proposito di suicidio attuato da La Mendola attraverso l’esplosione di un colpo di pistola alla tempia sinistra, in conseguenza del quale riportava gravi lesioni cranio-encefaliche che ne determinavano il decesso”. La pena è stata sospesa con la condizionale, e il minorenne, detenuto dal 13 dicembre scorso nel carcere “Malaspina” a Palermo, è stato scarcerato. Lo assiste l’avvocato Calogero Buscarino. I familiari di La Mendola si sono costituiti parte civile tramite l’avvocato Rosario Didato.