Il governo Musumeci si costituisce parte civile al processo sui dati covid presunti falsi. L’assessore Razza condivide. Scelto il giudizio abbreviato.
La Regione Siciliana si costituisce parte civile nel processo a carico dell’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, e della dirigente generale all’Assessorato, Maria Letizia Di Liberti. Così ha disposto e deliberato all’unanimità la giunta Musumeci. E Razza, presente alla riunione di giunta, ha condiviso e si è manifestato d’accordo. Il giudizio ruota intorno alla presunta falsificazione dei dati di contagio da covid in Sicilia, al fine di attenuare le misure restrittive, quindi la zona rossa, e, di conseguenza, evitare di adottare provvedimenti impopolari. Se Razza sarà condannato, risarcirà la parte civile Regione, in quanto parte offesa. E lo stesso assessore commenta: “In caso di condanna la Regione sarebbe parte offesa, mi pare dunque naturale che si costituisca parte civile. Il governo ha ritenuto di farlo e io stesso ero d’accordo. La Regione non deve fare nulla che possa anche solo far sospettare che in questa vicenda ci sia un atteggiamento di favore nei miei confronti. D’altro canto, sapevamo da marzo che ci sarebbe stato un processo contro di me e restiamo convinti che da questo processo io possa uscire bene”. Ruggero Razza e Maria Letizia Di Liberti, che adesso lavora all’assessorato alle Politiche sociali e non più alla Sanità, hanno scelto di essere giudicati in abbreviato, ovvero sulla base degli atti finora a disposizione della Procura di Palermo, e non sarà possibile una ulteriore istruzione dibattimentale, ossia acquisire altri atti o testimonianze. Ecco perché il processo è stato rinviato al 10 novembre, a cavallo o dopo le elezioni Regionali.