“La crisi idrica che allarma le regioni del Nord non si riscontra in Sicilia, almeno per il momento”: l’intervento del presidente Musumeci. Siciliacque: “Consegnata più acqua del 2021 e 2020”.
L’incombere della siccità, che affligge il nord Italia con il prosciugamento del Po, preoccupa anche in Sicilia, tanto che il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha convocato una riunione tecnica a palazzo d’Orleans a Palermo. E ha spiegato: “La crisi idrica che allarma le regioni del Nord Italia per fortuna non presenta gli stessi valori in Sicilia. Tuttavia dobbiamo essere pronti a qualunque evenienza. Quello che abbiamo fatto in questi 5 anni, per far fronte alla penuria d’acqua nei centri urbani e nelle campagne, non ha precedenti in termini di iniziative e di risorse stanziate”. E poi, più nel dettaglio dei metri cubi d’acqua, Musumeci aggiunge: “Abbiamo fatto una verifica anche della quantità di acqua che conservano le nostre dighe, e ricordo che abbiamo finanziato centinaia di serbatoi di vasche aziendali. Purtroppo, la nostra acqua piovana nel passato non è stata mai sufficientemente utilizzata, conservata e quindi utilizziamo solo l’11% dell’acqua che arriva dal cielo”. E poi, in prospettiva, il presidente della Regione prospetta: “Abbiamo già impegnato 40 milioni di euro e nel frattempo abbiamo avviato la procedura per pulire e togliere i fanghi dalle dighe, cosa che non si faceva da almeno 40 o 50 anni. Inoltre abbiamo riqualificato e stiamo riqualificando alcuni tratti della rete dei Consorzi di bonifica. Abbiamo già concesso 17 milioni di euro. Con le risorse nazionali abbiamo presentato e ottenuto il finanziamento di altri progetti per 130 milioni di euro. Già stanno partendo i lavori per la nuova rete idrica della città di Agrigento. E stesso intervento pensiamo di fare per le altre città dove purtroppo l’acqua si perde lungo il percorso. Da almeno 30 anni nessuno si è occupato di questi interventi. Quindi le misure ci sono, sono a breve, media e a lunga scadenza” – conclude. Nel frattempo, SiciliAcque è appena intervenuta a fronte delle denunciate carenze idriche nei Comuni costieri agrigentini, e ha replicato: “I disagi non dipendono da Siciliacque, ma con tutta probabilità da un deficit, rispetto agli anni scorsi, di risorse idriche in capo al gestore d’ambito Aica. I limiti nella portata dei nostri acquedotti non consentono, se non attraverso una rimodulazione della distribuzione da effettuare in sinergia con il gestore Aica, di incrementare l’erogazione idrica così come chiesto, ad esempio, dal sindaco di Siculiana. Al momento le quantità d’acqua complessivamente consegnate ai Comuni serviti da Aica sono maggiori sia a quelle dello scorso anno, quando l’intera Isola era in crisi idrica, sia alle forniture del 2020. Pur comprendendo i disagi per le comunità e le attività commerciali, Siciliacque, tuttavia, può regolare l’erogazione dell’acqua con i tempi tecnici necessari e compatibilmente con le portate degli acquedotti gestiti. In un’ottica di collaborazione con Aica, Siciliacque metterà in campo come sempre ogni azione finalizzata alla risoluzione dei possibili disservizi”.