Sindaci siciliani in fermento a fronte di parecchie discariche inagibili. L’assessore Baglieri interviene a rimedio. La replica: “Servono soluzioni strutturali e a lungo termine”.
I due termovalorizzatori in Sicilia, come da progetto del governo Musumeci, sarebbero l’occasione per affrancare la Sicilia dalla schiavitù delle discariche private, dove si conferisce l’indifferenziato, quando invece l’indifferenziato sarebbe incenerito nei termovalorizzatori producendo energia a vantaggio delle popolazioni coinvolte, come in tante altre città d’Italia. Tuttavia, come appena rilevato dall’assessore regionale, Daniela Baglieri, i termovalorizzatori non sarebbero la soluzione finale se non si costruiscono nuovi impianti di trattamento pubblici. E dunque ricorre la metafora del serpente che si morde la coda, testimoniata attualmente dalla protesta dei sindaci siciliani che sono impossibilitati a conferire i rifiuti perché le discariche sono sature o non agibili. Il sindaco di Termini Imerese, Maria Terranova, e il deputato regionale 5 Stelle, Giampiero Trizzino, denunciano: “Parecchie discariche sono off-limits e i rifiuti rischiano di rimanere per strada, cosa che, complice il caldo, potrebbe innescare una crisi sanitaria”. Terranova, Trizzino, insieme ai sindaci di Bagheria e Altofonte, Filippo Tripoli e Angela De Luca, hanno manifestato innanzi a Palazzo d’Orleans, affinchè sia risolta l’emergenza provocata dalla indisponibilità di diverse discariche in Sicilia, ultime in ordine di tempo le discariche dell’Oikos a Catania, bloccata dal Tar, e poi, a catena, la discarica a Trapani, impossibilitata ad accogliere i Comuni respinti a Catania. E Terranova e Trizzino aggiungono: “Il problema riguarda tantissimi Comuni siciliani ed è destinato a ingigantirsi se non si corre subito ai ripari. Finora si è riusciti a tamponare, ma fino a quando sarà possibile? Musumeci deve assumere subito ogni decisione utile a garantire la raccolta dei rifiuti”. E così nel frattempo è stato. L’assessore Baglieri si è rivolta al sindaco di Trapani, e Giacomo Tranchida ha risposto ok ad accogliere i rifiuti anche da parte dei Comuni fuori ambito. “Tuttavia – ammonisce Trizzino – è chiaro che nel lungo periodo bisogna riprogrammare gli impianti. Non c’è altra scelta. E’ inutile che ci giriamo intorno. Il piano rifiuti bocciato per l’ennesima volta va riscritto, sistemato e gli impianti riprogrammati. Non possiamo che apprezzare l’interessamento dell’assessore regionale Daniela Baglieri che si è spesa affinché la discarica di Trapani potesse aprire i cancelli, ma non si può tacere su ciò che Musumeci avrebbe potuto fare nei suoi cinque anni di legislatura. Si poteva e si doveva programmare tutto per tempo. Si dovevano pianificare nuovi impianti, l’ammodernamento di quelli esistenti, una rete al servizio dei Comuni, ed invece ci siamo ridotti all’ultimo minuto. L’estate è appena iniziata, la Sicilia si riempie di turisti e, proprio adesso che avremmo bisogno di maggiore disponibilità di impianti, ne abbiamo talmente pochi da essere costretti a spedire fuori dalla regione i rifiuti. Proprio per evitare che i costi di quest’operazione ricadano sui cittadini con l’ennesimo aumento della Tari, predisporremo un emendamento alla prossima variazione di bilancio per istituire un fondo di sostegno alle spese dei Comuni ed evitare che ancora una volta si mettano le mani in tasca agli incolpevoli siciliani”.