Si è parlato di come coltivare e custodire la biodiversità vegetale siciliana “valorizzandola” questa mattina nella sala Fazello del Museo archeologico regionale ”Pietro Griffo”. Ad organizzarlo è stato il dipartimento di Agricoltura, alimentazione e ambiente dell’Università di Catania nell’ambito del progetto ”Caratterizzazione e valorizzazione di germoplasma di specie erbacee, ortive e floricole di interesse agrario, a rischio di erosione genetica nel territorio siciliano”.
Il professore Salvatore Cosentino, ha aperto i lavori spiegando il progetto mentre il prof. Umberto Anastasi che ha affrontato il tema della “Valorizzazione dei frumenti siciliani: le varietà da conservazione”.
La professoressa Sara Lombardo ha trattato invece della “Biodiversità cinaricola in Sicilia” mentre il professore Ferdinando Branca ha relazionato sulla “Diversità delle brassicacee siciliane per l’innovazione di prodotto e di processo in orticoltura”.
Infine la professoressa Daniela Romano ha analizzato “Le piante ornamentali del passato: una risorsa per le nuove istanze del floro-vivaismo”.
Molto interessante oltre che proficuo l’intervento da Treviso dell’ing. Fausto Jori che ha relazionato in rappresentanza della Fondazione Seminare il Futuro, ma che ricopre anche il ruolo di Amministratore Delegato del Gruppo EcorNaturaSì SpA leader in Italia per la produzione e distribuzione di prodotti agricoli biologici. NaturaSi è un ecosistema fatto di oltre 350 market distribuiti in tutto il territorio italiano, 300 aziende agricole che producono esclusivamente in regime biologico e con un fatturato di mezzo miliardo di euro. La Fondazione Seminare il Futuro, va ricordato, è impegnata ad Agrigento insieme all’ Università di Catania, al CNR e all’ Azienda agricola Terre del Barone, nella realizzazione di un campo collezione della biodiversià ortiva siciliana. “Il tema del recupero delle varietà in via di estinzione e la distribuzione di semi biologici per una agricoltura biologica, ha spiegato l’Ing. Jori, sono gli obiettivi che si pone la Fondazione Seminare il Futuro.”
Il presidente regionale di Confagricoltura Rosario Marchese Ragona ha parlato invece delle conseguenze della pandemia e della guerra per le produzioni agricole e della necessità di ritornare a coltivare i campi in modo Biologico ma produttivo.
Il pubblico in sala era rappresentato da diverse aziende provinciali, regionali e nazionali sia di produzione agricola che di trasformazione e commercializzazione. Tra questi Carlo Palermo, rappresentante dell’azienda Alicos di Salemi, Giulia Porretto di Emporio Sicilia, azienda di e-commerce di prodotti tipici siciliani e i signori Alagna delle Cantine Vinci di Marsala.
Da Milano erano collegati via Web Matteo Micheloni e Fred Mendoza dell’azienda Eat.it che esplora il territorio italiano alla ricerca di prodotti alimentari di alta qualità da inserire nella grande distribuzione organizzata. L’obiettivo è portare in GDO produttori che rispettano e valorizzano la qualità della materia prima e l’identità del prodotto. Non ha potuto essere presente oggi ad Agrigento ma assicurato che a metà luglio si farà un lungo giro in Sicilia per conoscere prodotti da potere proporre alla grande distribuzione alimentare.
A moderare i lavori è stato il giornalista Stelio Zaccaria