La misura di “Resto al Sud” inverte la tendenza della “fuga di cervelli” dalla Sicilia. Il report di InvItalia: 1799 progetti finanziati per oltre 126 milioni di euro.
“Resto al Sud” è davvero “Resto al Sud”, anzi: “Resto in Sicilia”. La tanto vituperata quanto atavica, e così definita “fuga di cervelli”, ovvero l’emigrazione costante oltre lo Stretto di Messina di risorse umane qualificate e di talento, soprattutto giovanili, tende a placarsi, adesso, nel post emergenza pandemica. E ciò grazie all’iniziativa intitolata, non a caso, “Resto al Sud”, ossia l’imprenditorialità e l’intraprendenza incoraggiate e foraggiate con occasioni e fondi. Secondo l’ultimo report di InvItalia sono 1.799 i progetti finanziati in Sicilia per oltre 126 milioni di euro. E che prospettano un’occupazione per 6.683 under 40. La tendenza, la direzione delle proposte, è netta: il 50 per cento delle 5.200 istanze presentate per ottenere le agevolazioni di “Resto al Sud” riguardano il settore turistico-culturale. E’ in particolare in tale settore, sfruttando ovviamente la vocazione naturale della Sicilia, che si intende avviare un’attività di impresa con finanziamenti a fondo perduto e prestiti a tasso zero. E a tal proposito il responsabile di “Resto al Sud” per InvItalia, Giuseppe Glorioso, spiega: “Le agevolazioni offerte consentono di coprire interamente le spese per avviare l’attività di impresa. Vogliamo che chi ha una buona idea di business la trasformi in una attività imprenditoriale e che sia da volano per i giovani. L’incentivo è destinato a chi ha un’età compresa tra i 18 e i 55 anni. Non ci sono bandi, scadenze o graduatorie: le domande sono valutate in base all’ordine cronologico di arrivo. Sono finanziabili attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquicoltura, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, turismo, commercio, e attività libero professionali. Sono escluse le attività agricole. ‘Resto al Sud’ copre fino al 100% delle spese, tra il 50% di contributo a fondo perduto, e il 50% di finanziamento bancario garantito dal Fondo di garanzia per le Piccole e medie imprese, con interessi interamente a carico di InvItalia. Il finanziamento massimo è di 50.000 euro per ogni richiedente, ma può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci. Per le sole imprese esercitate in forma individuale, con un solo soggetto proponente, il finanziamento massimo è pari a 60.000 euro. Il contributo è erogato al completamento del programma di spesa, contestualmente al saldo dei contributi concessi. ‘Resto al Sud’ finanzia anche la ristrutturazione o la manutenzione straordinaria di beni immobili, pagando un massimo del 30% rispetto al programma di spesa. E poi il 20% massimo della spesa per nuovi macchinari, impianti e attrezzature, poi programmi informatici e servizi per le tecnologie, poi per l’informazione e la telecomunicazione, e poi spese di gestione tra utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, e garanzie assicurative”.