HomePolitica“Regionali”, incognite primarie e convergenze

“Regionali”, incognite primarie e convergenze

Conte: “Il Movimento 5 Stelle ha le carte in regola per esprimere un candidato presidente della Regione”. Centrodestra: si lavora ad una controproposta al Musumeci bis.

Probabilmente la visita di Giuseppe Conte in Sicilia è stata occasione per sollecitare il superamento delle divisioni interne al centrosinistra in riferimento soprattutto alle primarie per la scelta del candidato presidente della Regione. E il coordinatore nazionale del Movimento 5 Stelle ha affermato: “Sulle primarie dobbiamo chiudere. La nostra è una rivendicazione politica: abbiamo tutte le carte in regola per proporre un candidato alla presidenza della Regione nel percorso che stiamo facendo insieme agli alleati. Questo non significa che non faremo le primarie. Però partecipiamo a questo tavolo nella consapevolezza che siamo un partito di riferimento di questa coalizione”. E poi, volgendo attenzione verso la parte opposta, l’ex premier ha aggiunto: “E’ legittima la determinazione del presidente Musumeci a ricandidarsi, ma è altrettanto legittima la volontà del campo progressista di chiamarlo alle sue responsabilità davanti al popolo siciliano e di offrire un progetto politico alternativo che evidenzi tutte le carenze della sua gestione”. E nel frattempo nell’ambito del centrodestra, nonostante il “cessate il fuoco” sancito fino a domenica prossima 12 giugno, giorno del voto per le Amministrative, si lavora ancora sotto traccia ruotando intorno alla questione Musumeci bis, sì o no. Più nel dettaglio, il fronte ostile alla ricandidatura del governatore uscente lavora al “nome alternativo” da proporre a Giorgia Meloni: dovrebbe essere, secondo indiscrezioni, l’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Raffaele Stancanelli. Tuttavia è probabile che il fronte Meloni-Musumeci, incoraggiato da sondaggi favorevoli su un’eventuale corsa solitaria, decida di non accettare la controproposta degli alleati. Qualora così fosse è emersa un’ipotesi che al momento appare fantasiosa, ma che potrebbe rivelarsi non tanto campata in aria. Si tratta della convergenza di entrambi gli schieramenti, quindi un’ampia coalizione, intorno ad una candidatura condivisibile da entrambi, ovvero Bernardo Mattarella, 63 anni, avvocato palermitano, figlio di Piersanti (il presidente della Regione ucciso dalla mafia) e nipote di Sergio, presidente della Repubblica. Ad alimentare scetticismo intorno a tale soluzione vi è la circostanza che Bernardo Mattarella è stato già sondato come candidato sindaco di Palermo dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle, ma con esito negativo. Mattarella non si è espresso personalmente e direttamente. Altri invece, più o meno vicini all’interessato, hanno invitato a riflettere sulla inopportunità di tirare dentro una competizione elettorale il nipote del capo dello Stato.

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