La Guardia Costiera libica, ovvero le motovedette che l’Italia ha regalato alla Libia per contenere i flussi dei migranti clandestini, se i pescherecci italiani oltrepassano, o si ritiene che abbiano oltrepassato, i propri confini, sparano addosso. Così è appena accaduto al motopesca “Salvatore Mercuriò”, salpato da Acitrezza insieme ad un altro peschereccio, e che è stato bersaglio di alcuni colpi d’arma da fuoco di avvertimento. Ebbene, adesso la Federazione armatori siciliani ha diffuso una nota in cui si legge: “Il comandante dell’imbarcazione è riuscito a sfuggire all’agguato e ha preso la rotta del ritorno ad Acitrezza previsto per oggi. Tutti i componenti dei due equipaggi stanno bene, ma ora basta. La Federazione armatori siciliani si attiverà al fine della tutela delle imprese di pesca e per il diritto al futuro”. E l’assessore regionale alla Pesca, Toni Scilla, è intervenuto così: “Non possiamo affidare la vita dei nostri pescatori alla fortuna e neppure impedire alle nostre imprese di pesca di esercitare il sacrosanto diritto di lavorare in quella parte del Mediterraneo. La situazione è particolarmente grave, registro momenti di forte tensione e preoccupazione, c’è necessità assoluta di approfondire la questione e chiederemo un incontro con la Farnesina, il ministero della Difesa e il ministero della Pesca per intensificare il servizio di vigilanza in mare e risolvere definitivamente questa situazione”.