L’Assemblea Regionale ha approvato la Finanziaria, il Bilancio e il triennale di previsione. Tanti sono stati gli astenuti. Gli interventi a commento.
Dopo quattro mesi di esercizio provvisorio del Bilancio, dal primo gennaio al termine massimo del 30 aprile, e dopo la maratona in Aula iniziata all’indomani del primo maggio, adesso, poco prima della mezzanotte, Sala d’Ercole ha approvato la Finanziaria della Regione Siciliana. A favore dello strumento contabile hanno votato 20 deputati. I contrari sono stati 10. E’ stata determinante la presenza in Assemblea dei deputati dell’Opposizione, che hanno garantito il numero legale. Tanti sono stati gli astenuti fra gli esponenti di Forza Italia e Lega. Poi è stato approvato anche il Bilancio, con 30 voti a favore e 19 contrari. Complessivamente i tre maxi emendamenti, che hanno compreso in sintesi i contenuti emersi dal dibattito, valgono 32 milioni di euro. La finanziaria vale invece 831 milioni, la legge di bilancio 20 miliardi, e il bilancio triennale 57 miliardi. Le reazioni, il Movimento 5 Stelle: “E’ il brutto congedo di un governo pessimo. L’ultima Finanziaria di questo disastroso governo è andata in porto solo grazie al lavoro delle opposizioni, che, dopo l’esclusione delle Commissioni, hanno trasferito in Parlamento i lavori, riuscendo ad incidere notevolmente e portando a casa buoni risultati per i siciliani. Le inefficienze del governo, e di un Musumeci colpevolmente assente, comunque, non hanno permesso di dare tutte le risposte che aspettavano i cittadini. Una delle poche note liete è che questa Finanziaria è l’ultima a cui mette mano Musumeci” – conclude il capogruppo grillino, Nuccio Di Paola. E il capogruppo del Partito Democratico, Giuseppe Lupo, rilancia: “E’ la Finanziaria inutile di un governo inutile. Ci siamo battuti per difendere i diritti dei più deboli, dei disabili, per difendere le attività e i bilanci dei Comuni, il futuro e lo sviluppo delle imprese e del lavoro. Il presidente Musumeci ha disertato i lavori d’Aula, se non per qualche ora. E’ stato un ulteriore atto di disprezzo nei confronti del Parlamento, ma forse è stato meglio così. Se fosse stato presente sarebbe stato anche peggio”. Doveroso è il commento del maestro d’orchestra, ovvero il presidente dell’Assemblea Regionale, che ha diretto i lavori d’aula, ovvero Gianfranco Miccichè, che afferma: “Questa è l’ultima manovra di questa legislatura. Io ho sempre cercato di trovare soluzioni di accordo perché credo che la legge di Stabilità sia l’espressione massima del lavoro che fanno, anno dopo anno, governo e Parlamento. Spesso, non sempre, ci siamo riusciti. Ogni tanto abbiamo fatto dei casini. Credo che questa legislatura, nonostante quest’ultimo periodo, non sia stata di grandissimi scontri. C’è stata una contrapposizione forte tra governo e Ars, e se posso dare un suggerimento per gli ultimi sei mesi al governo è quello di considerare il Parlamento non un elemento estraneo alla politica, ma uno fondante, perché qualsiasi cosa senza il controllo del Parlamento farebbe sparire l’idea della democrazia”.