Un’altra strage di animali innocenti. Tra venerdì 6 maggio e domenica 8 maggio, a Menfi, in via Fazzello, quattro gattini di poche settimane, la loro mamma e un cane di razza jack russel sono stati avvelenati e uccisi. A denunciarlo è l’associazione Ohana i Pelosi di Chiara Calasanzio, rifugio che a Santa Margherita di Belice accoglie una settantina di cani randagi, e che ha raccolto la disperazione di Valentina, giovane che da anni si occupa di sfamare gli animali in difficoltà del quartiere. E proprio questo “attivismo” potrebbe essere alla base del vile gesto che ha messo fine alla vita di ben cinque animali. Già una decina di anni fa, nello stesso quartiere, c’era stata un’altra strage di gatti, sempre a base di veleno, e già all’epoca sembrava che il problema fossero alcuni residenti che mal sopportavano la presenza degli animali di quartiere, ossia accuditi dal punto di vista nutrizionale e sanitario da parte degli stessi residenti. Ora l’incubo si è ripresentato. Venerdì c’era stato il primo ritrovamento, ossia uno dei quattro gattini partoriti proprio nel garage di Valentina, e che lei aveva deciso di non toccare dando la possibilità alla mamma di allattare lì, al sicuro, fornendole tutto il cibo di cui poteva avere bisogno. Subito il pensiero era andato ad una fatalità ma, nel giro di poche ore, tutti gli altri tre fratellini e la mamma sono stati rinvenuti morti. A dare la conferma che si trattava di un veleno potentissimo, difficilmente reperibile nel libero commercio, è stata la morte dell’amatissimo cane di Valentina, Cannella, un jack russel che viveva con lei da quattro anni. Inutile la corsa dal veterinario che ha solo potuto decretare la morte per avvelenamento. “Siamo nel 2022 e ancora ci sono autentici mostri senza nessuna pietà, sono dei rigurgiti del Medioevo che speriamo vengano presto identificati e assicurati alla giustizia – attacca Chiara Calasanzio, presidente dell’Associazione Ohana. – Non deve essere complicato verificare chi in zona dispone delle autorizzazioni per acquistare veleni e pesticidi non liberamente vendibili. Valentina era distrutta, in 24 ore le hanno ucciso i cinque gattini che stava già per dare in adozione e il suo amato Cannella, e pare che nel quartiere non si trovino piú nemmeno gli altri gatti che solitamente si vedevano girare”. A confermare che il cane aveva ingerito qualcosa un attimo prima di manifestare i sintomi la nonna e la mamma di Valentina, che già un paio di minuti dopo avevano visto Cannella stare male fino al decesso avvenuto in un brevissimo arco di tempo. “Spero che i Carabinieri, la Polizia Locale e l’Amministrazione diano un segnale forte, perché non si può lasciare un assassino agire indisturbato e impunito, sarebbe un messaggio devastante” conclude Calasanzio.