Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, accogliendo quanto richiesto dal pubblico ministero Chiara Bisso, ha archiviato il procedimento nei confronti degli ex consiglieri comunali di Agrigento Alfonso Vassallo, Francesco Picone, Alfonso Mirotta e Antonio Cicero, e dell’ex presidente provinciale di Confartigianato Francesco Giambrone, tutti indagati, a vario titolo, di truffa e falso in riferimento a presunti artifici attuati per ottenere rimborsi e gettoni di presenza non dovuti. Gli stessi Mirotta, Picone, Vassallo e Cicero commentano: “A distanza di anni ci viene finalmente restituita la dignità politica che qualcuno aveva provato a sottrarci. Siamo rimasti per anni sotto la ‘spada di Damocle’ di un procedimento che era stato aperto ma che, come è stato stabilito adesso, non aveva i presupposti per essere portato avanti. Siamo stati accusati sulla stampa, sui social, di aver rubato soldi al Comune, di aver sottratto fondi alla comunità per ottenere un arricchimento indebito. Tutto falso, come abbiamo sempre ribadito in questi anni. Con l’archiviazione si chiude definitivamente quella pagina orribile della nostra città che è stata la ‘caccia alle streghe’ della cosiddetta ‘Gettonopoli’ o ‘Rimborsopoli’, che ha abbattuto un’intera classe politica per motivazioni che, ancora oggi, appaiono ben lontane dall’essere pienamente comprese, dato che nessun reato fu perpetrato ai danni dei cittadini. Adesso vogliamo solamente riacquistare la nostra serenità”. Gli ex indagati sono stati difesi dagli avvocati Daniela Posante, Stefano Catuara, Tanja Castronovo, Salvatore Guagliardo, Alfonso Neri e Salvatore Pennica.