Farmi regali non è poi così difficile, basti sapere quale libro ho già a casa e prenderne un altro che non sia imperniato su filosofia quotidiana spicciola, patetismi e che quanto meno abbia un minimo di autorialità alle spalle.
Ecco, fra libri regalati dai miei amici più cari, non poteva mancare un elemento faceto, questa volta materializzatosi nel raffinato saggio “L’art de péter”, in cui l’autore si profonde in meno di 100 pagine di dotte dissertazioni sui venti intestinali. catalogandoli per tipo, suono ed estensione, e arrivando inoltre ad associare a ognuno le rispettive classi sociali (perché, è chiaro, anche un peto è indicativo del tenore di vita). Non mancano dotti aneddoti riguardanti Priapo o l’uomo che grazie ai propri peti riuscì a sfuggire a Satana.
La nota all’edizione riporta che il “Manuale del Subdolo Artigliere” sia stato pubblicato in Francia nel 1964 come appendice al “Journal d’un Genie” di Salvador Dalì, nel quale si fa presente che è “probabilmente apparso nel XIX secolo”, e in nessun punto del libro l’editore italiano SE fa menzione di quello che pare sia il vero autore e della sua pubblicaizone: anche in questo caso ho fatto le mie ricerche, e pare che il testo (pubblicato nel 1754) sia a opera dello storico francese Pierre-Thomas-Nicolas Hurtaut, membro della Société du bout du banc, che fra gli invece più seri scritti a carattere storico, si dilettava di approfondire il corpo umano, prodigandosi anche nella scrittura di un manuale sui flussi mestruali.
In una edizione successiva, Baldini Castoldi ne ha ristabilito il nome in copertina, dando a Cesare quel che è di Cesare.