Presunti dati covid falsi comunicati dalla Sicilia all’Istituto superiore di Sanità: la Procura di Palermo notifica l’avviso di conclusione delle indagini. I dettagli.
La Procura di Palermo ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini, anticamera della richiesta di rinvio a giudizio, all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, e ad altri 5 indagati nell’ambito dell’inchiesta che ipotizza un’alterazione dei dati di aggiornamento sulla pandemia covid diretti all’Istituto Superiore di Sanità. In tal modo si sarebbero condizionati i provvedimenti da adottare per il contenimento della diffusione del virus, ad esempio il colore della regione. Oltre Razza sono indagati l’ex dirigente generale del Dasoe, il Dipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico, Maria Letizia Di Liberti, poi un altro dirigente del Dasoe, Mario Palermo, poi Salvatore Cusimano, dipendente dell’assessorato regionale all’Industria, nipote di Letizia Di Liberti e da lei posto a lavoro al suo fianco, e poi Emilio Madonia, dipendente di una società privata impegnata nella gestione del flusso dei dati covid, e poi Roberto Gambino, dipendente dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo e distaccato al Dasoe. A loro si contesta il reato di falso in concorso. A Di Liberti e Madonia si addebita anche il reato di avere indotto in errore, trasmettendo dati falsi, il ministero della Sanità e l’Istituto superiore di Sanità, che, a fronte di tali dati ritenuti falsi, classificarono la Sicilia a rischio basso e non moderato nella settimana dal 14 al 20 dicembre 2020. Hanno indagato, coordinati dalla Procura di Palermo, i Carabinieri di Palermo e Trapani. I sei indagati avrebbero alterato i dati modificando il numero dei positivi e dei tamponi e, a volte, anche dei morti. Dal novembre 2020 al 19 marzo 2021, data dall’ultimo caso, i Carabinieri avrebbero documentato circa 40 episodi di falso. Dalle intercettazioni sono emerse frasi infelici, come quella, a proposito dei morti, usata dall’assessore Razza, che si è scusato: “Spalmiamoli un poco…”, rivolta a Letizia Di Liberti, che avrebbe dovuto comunicare i dati dei morti per covid in Sicilia. Più nel dettaglio, lei domanda a lui: “I deceduti glieli devo lasciare o glieli spalmo?”. E lui risponde: “Ma sono veri?”. E lei: “Sì, sono veri, solo che sono di 3 giorni fa”. E Razza: “Spalmiamoli un poco…”. E Di Liberti: “Ah, ok, allora oggi gliene do 1 e gli altri li spalmo in questi giorni, va bene, ok. Mentre quelli del San Marco, i 6 sono veri e pure gli altri 5 sono tutti di ieri… quelli di Ragusa, Ragusa 5! E questi 6 al San Marco sono di ieri.. perché ieri il San Marco ne aveva avuti ieri altri 5 del giorno prima, in pratica. Va bene?”. Lui: “Ok”. Lei “Ok”. Poi, altra intercettazione, Razza: “Letizia è inutile che facciamo stare in piedi sacchi vuoti… c’è stata una gravissima sottovalutazione e il dato finale di questa sottovalutazione, di questa gravissima sottovalutazione, è scritto in quegli indicatori. Poi secondo me sono sbagliati perchè mettono sullo stesso piano indicazioni diverse, però come avrai visto ci sono dei dati dove noi comunichiamo zero! … E chissà da quanto!”. E poi altre intercettazioni tra Letizia Di Liberti ed Emilio Madonia:
Di Liberti: Come sono i dati oggi?
Madonia: Mille positivi.
Di Liberti: Mii assai …Lo sai che farei? Che ne metterei… che ne metterei…qualcuno domani che poi ne abbiamo pochi…Toglici un poco su Catania, un poco su Palermo…Sopra i mille non dobbiamo più salire.
Di Liberti: Il problema… sai qual è?..volevo.. arrivare … sotto i 900! …895, qualcosa di questo.
Madonia: Magari abbasso un po’ Trapani.
E poi sui tamponi la Di Liberti conversa così con Salvatore Cusimano:
Cusimano: 7500 ti vanno bene tamponi?
Di Liberti: Fai a 8100, per lo meno abbiamo il 10%, cerchiamo di evitare di andare troppo sopra il 10.