Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trento ha archiviato, “perché il fatto non sussiste”, le indagini a carico del gruppo vitivinicolo Mezzacorona, sotto inchiesta per riciclaggio per aver acquistato, dal 2000 al 2005, aziende siciliane in odor di mafia. Secondo gli inquirenti, infatti, i vertici dell’azienda avrebbero agevolato gli interessi di Cosa Nostra siciliana acquisendo 900 ettari a Sambuca di Sicilia e Ragusa che, altrimenti, sarebbero stati oggetto di misure cautelari nell’ambito di altre indagini della Procura nazionale antimafia. Ecco il commento degli interessati: “Il gruppo Mezzacorona prende atto con piena soddisfazione della decisione del giudice, convinto, come è sempre stato, della assoluta trasparenza, della correttezza nonché regolarità del proprio operato”. Nel 2020 la Guardia di Finanza di Trento sequestrò vigneti e fabbricati, del valore di oltre 70 milioni di euro, alla cantina siciliana Feudo Arancio, ipotizzando a carico dei rappresentanti legali del gruppo vitivinicolo trentino Mezzacorona il reato di riciclaggio.