Si scatena lo scontro politico sui due progetti di parchi eolici in Sicilia nelle isole Egadi. Una risoluzione per il no presentata all’Assemblea Regionale. Sì da Legambiente.
Le isole Egadi sono un arcipelago a circa 7 chilometri dalla costa occidentale della Sicilia, tra Marsala e Trapani, in provincia di Trapani. Si tratta di tre isole e due isolotti, più alcuni scogli e faraglioni. In tale tratto di mare è stata progettata l’installazione di due parchi eolici, ovvero le pale che ruotano al vento e che producono energia elettrica sfruttando l’energia del vento. Il primo progetto, della società Seas Med Srl, conta 25 pale con la potenza di 10 megawatt ciascuna, per un totale di 250 megawatt. Il secondo progetto, della Renexia Spa, conta 190 pale con la potenza di 14,7 megawatt ciascuna, per un totale di 2793 megawatt. Sarebbe pertanto una preziosa fonte di energia a fronte dell’incubo caro-bollette energetiche che minaccia il recupero economico dell’Italia intera, e dell’Europa, dopo la pandemia covid. Tuttavia, il deputato regionale del Partito Democratico, Nello Dipasquale, a fianco dei sindaci interessati, ha presentato una risoluzione che impegna il governo Musumeci a esprimere parere contrario all’attivazione dei due parchi eolici nelle isole Egadi. E nella risoluzione si legge: “Il Canale di Sicilia costituisce sito di rilevante interesse archeologico per la quantità e varietà di reperti sommersi dal valore inestimabile, soprattutto risalenti all’epoca degli scambi commerciali con Cartagine. Già nella scorsa legislatura la Regione ha espresso netta contrarietà agli impianti eolici al largo delle proprie coste. Molti sindaci della fascia costiera hanno già espresso preoccupazione sulle possibili ricadute negative dei parchi eolici sulla navigabilità, la marineria, la pescosità e l’ambiente, con danni commerciali e occupazionali”. Dunque è no. Altre forze politiche in Assemblea, come il Movimento 5 Stelle, reclamano un dibattito pubblico, politico e tecnico, sull’argomento, coinvolgendo il parlamento siciliano. E invece sì da parte di Legambiente Sicilia che, tramite il presidente regionale, Gianfranco Zanna, afferma: “Invieremo una lettera ai componenti delle Commissioni Attività produttive e Beni culturali dell’Assemblea Regionale, per chiedergli di non approvare la risoluzione che impegnerebbe il governo Musumeci a esprimere pareri contrari ai due parchi eolici previsti nelle isole Egadi. Ai deputati, ai quali invieremo anche una nota congiunta di Greenpeace Italia, Legambiente e Wwf Italia sull’eolico offshore galleggiante, chiediamo di organizzare al più presto un dibattito pubblico sulla de-carbonizzazione della Sicilia e su come avviare l’isola alla non più rinviabile transizione energetica. La Regione non può andare sempre a strappi come ha fatto finora approvando moratorie sull’eolico o altri atti parlamentari contro le fonti rinnovabili, impedendo alla Sicilia di superare, entro il 2050, l’uso delle fonti fossili, a difesa dell’intero pianeta, contro i cambiamenti climatici”. Punto. Ordunque, il dibattito, se non lo scontro, è stato sollevato e scatenato. E come sovente accade in Sicilia saranno prossimamente spese tante parole, più o meno al vento, come le pale eoliche.