Sgomento a seguito della strage compiuta da Angelo Tardino a Licata. Il giorno dei funerali sarà lutto cittadino. L’intervento dell’arcivescovo di Agrigento, monsignor Damiano.
Alessia TardinoAngelo TardinoCon una pistola ha ucciso fratello e cognata, con una seconda pistola ha ucciso i nipoti, e con una terza si è suicidato. Che Angelo Tardino abbia premeditato la strage che ha compiuto, recando con sé a casa del fratello in via Riesi in contrada Safarello tre pistole, giuridicamente ha valore zero perché ovviamente solo se lui fosse ancora vivo gli si contesterebbe l’aggravante della premeditazione. E, forse, ancora giuridicamente, la premeditazione avrebbe escluso la scriminante della incapacità di intendere e di volere nel momento in cui ha commesso il delitto, perché la circostanza che si sia presentato armato con tre pistole al cospetto del fratello esclude il delitto d’impeto, ovvero maturato d’istinto, folle, al culmine di un violento diverbio. Lui, Angelo Tardino, sarà stato accecato da tanto rancore tanto da non risparmiare vittime innocenti, se mai colpevole fino alla pena di morte fosse stato il fratello. Ha ucciso anche la cognata e i due bambini, determinato a ucciderli perché (almeno così è trapelato) il piccolo Vincenzo sarebbe stato scoperto avvolto da una coperta sotto il letto, e forse lui, lo zio, lo ha inseguito fino a freddarlo. A Licata il giorno dei funerali delle vittime sarà lutto cittadino. Così annuncia il vice sindaco, Antonio Montana, che aggiunge: “La comunità di Licata è sgomenta e l’amministrazione comunale si sta muovendo per dichiarare il lutto cittadino per i funerali delle vittime dell’efferato omicidio, soprattutto per i bambini coinvolti nella tragedia. Personalmente non riesco a trovare una ragione per la tragedia che si è verificata, ma in questi casi non ci sono ragioni razionali per giustificare. Conosco dei parenti delle vittime e so che sono gente perbene, grandi lavoratori. L’unica spiegazione che si può dare è quella di un raptus di follia”. E il sacerdote Totino Licata commenta: “Serve il dialogo, ma soprattutto è necessaria tanta cultura nuova per realizzare un colloquio, comprendersi e volersi bene. Ogni problema che viene fuori deve essere portato su un tavolo per essere discusso. Credo che sia mancato questo: un linguaggio di cultura giusta che possa far vivere una famiglia nella serenità. I tre fratelli Tardino prima vivevano tutti nello stesso edificio, ognuno in un piano. Poi, la sorella è andata via, trasferendosi a casa del marito. E Angelo Tardino si è trasferito nella casa di campagna. Cosa sia successo di recente non so”. E monsignor Alessandro Damiano, arcivescovo di Agrigento, è intervenuto così: “La tragedia di Licata costituisce l’ennesima sconfitta di una cultura — la nostra — sempre più disorientata e sempre meno capace di gestire le emozioni e le tensioni che turbano l’esistenza personale e interpersonale. Esige una inderogabile presa di coscienza individuale e comunitaria sul valore della persona umana, soprattutto se innocente e indifesa, e sull’importanza della cura delle relazioni, al di là di ogni ferita e di ogni offesa. Quanto accaduto chiama in causa tutti noi, nella responsabilità condivisa in merito alla promozione della cultura della vita e alla testimonianza del vangelo dell’amore e del perdono”. Nel frattempo, la Procura di Agrigento, capitanata da Luigi Patronaggio, ha conferito l’incarico al medico legale per effettuare l’autopsia sulle quattro vittime nella camera mortuaria dell’ospedale “San Giovanni di Dio” ad Agrigento. E poi, i Carabinieri si sono avvalsi dei vigili del fuoco e di un fabbro per aprire una cassaforte a casa di Diego Tardino, e dentro hanno trovato una pistola regolarmente detenuta. In casa invece sono stati rivenuti un fucile da caccia e una carabina. Angelo Tardino, invece, ha posseduto 4 armi, tutte regolarmente denunciate. Ed è trapelato che Alessia Tardino si sarebbe confidata con una compagna di scuola: “Papà e mio zio litigano”.
Giornalista professionista, di Agrigento. Nel febbraio 1999 l’esordio televisivo con Teleacras. Dal 24 aprile 2012 è direttore responsabile del Tg dell’emittente agrigentina. Numerose le finestre radio – televisive nazionali in cui Angelo Ruoppolo è stato ospite. Solo per citarne alcune: Trio Medusa su Radio DeeJay, La vita in diretta su Rai 1, Rai 3 per Blob Best, Rai 1 con Tutti pazzi per la tele, Barbareschi shock su La 7, Rai Radio 2 con Le colonne d’Ercole, con Radio DeeJay per Ciao Belli, su Rai 3 con Mi manda Rai 3, con Rai 2 in Coast to coast, con Rai 2 in Gli sbandati, ancora con Rai 2 in Viaggio nell'Italia del Giro, con Striscia la notizia su Canale 5, con Radio 105 nello Zoo di Radio 105 e Rebus su Rai 3. Più volte è stato presente e citato nelle home page dei siti di Repubblica e di Live Sicilia. Il sosia di Ruoppolo, Angelo Joppolo, alias Alessandro Pappacoda, è stato il protagonista della fortunata e gettonata rubrica “Camera Zhen”, in onda su Teleacras, e del film natalizio “Gratta e scappa”, con una “prima” affollatissima al Cine Astor di Agrigento. I suoi video su youtube contano, al 6 ottobre 2024, 30.317.320 visualizzazioni complessive. Gli sono stati assegnati diversi premi tra cui: "Sipario d'Oro", "Alessio Di Giovanni", "Mimosa d'Oro", "Pippo Montalbano".
Indirizzo mail: angeloruoppolo@virgilio.it