Decolla la riforma dell’Irsap, l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive. I dettagli. Gli interventi del presidente Musumeci e dell’assessore Turano.
L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la legge di riforma dell’Irsap, l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive. Parole d’ordine: snellimento e semplificazione dei processi di decisione, valorizzazione del patrimonio, e soluzione delle criticità legate alla liquidazione degli ex Consorzi Asi. Dunque, dopo quasi 10 anni dalla sua istituzione, frutto della legge regionale 8 del 2012, si insegue adesso il traguardo di rendere funzionali e attrattive le aree industriali in termini di servizi e infrastrutture, e di agevolare gli investimenti che saranno determinati dalle Zes, le Zone economiche speciali. Il Consiglio di amministrazione sarà composto da cinque componenti, di cui due rappresentativi delle associazioni di categoria. Poi, le opere infrastrutturali dell’Irsap saranno cedute al Comune competente per territorio per quanto riguarda le strade. E in concessione d’uso al soggetto gestore del servizio idrico per quanto riguarda le reti idriche. Poi, nel caso di vendita di terreni e di rustici, all’impresa acquirente è imposto il divieto di vendita del bene acquisito, nonché di cambio di destinazione d’uso, per un periodo di tempo limitato a 3 anni, contro i 5 anni previsti dalla precedente normativa. Poi, in riferimento alla liquidazione degli ex Consorzi Asi, la riforma assegna all’Irsap un ruolo di supporto tecnico, utile per la valutazione economica degli immobili, sulla base di parametri oggettivi fissati dal Consiglio d’Amministrazione, sotto il controllo dell’assessorato regionale all’Economia. Inoltre, il commissario liquidatore potrà chiede all’Irfis o alle banche dei finanziamenti per fronteggiare le spese di gestione, tutela e conservazione del patrimonio, e per le operazioni finalizzate alla liquidazione dei Consorzi. Poi, il 20 per cento dei proventi eventualmente rimasti dopo la liquidazione confluiscono nel patrimonio dell’Irsap. Il restante 80 per cento è invece attribuito alle imprese dell’area industriale di competenza secondo un piano di riparto approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alle Attività produttive. I beni mobili e immobili rimasti dopo la liquidazione confluiscono anch’essi nel patrimonio dell’Irsap. Poi, è consentito l’ampliamento, fino a un massimo del 10 per cento, delle aree di sviluppo industriale con l’inclusione di territori confinanti, coinvolgendo i Comuni interessati. E poi, infine, è introdotta maggiore flessibilità per le aree artigiane che potranno, entro certi limiti, ospitare l’insediamento di piccole e medie imprese. Ed è abrogato il limite massimo del 10 per cento della superficie complessiva di ciascuna area di sviluppo industriale da destinare a usi commerciali. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, commenta: “Le modifiche e le integrazioni apportate alla legge di riforma dell’Irsap ci consentiranno di colmare alcune incongruenze normative e di accelerare il pieno e razionale utilizzo delle aree industriali dell’Isola”. E l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, aggiunge: “Abbiamo finalmente una revisione coerente della legge sull’Irsap che trasforma l’ente in un’agenzia di sviluppo efficiente al servizio del tessuto produttivo siciliano. Ringrazio l’Assemblea Regionale per avere colto l’importanza di varare questa legge di riforma. La Sicilia non può più permettersi carrozzoni o enti che non funzionano, così come ha bisogno di regole chiare e semplici che permettano e incoraggino gli investimenti sul nostro territorio. Abbiamo fatto un passo importante in questa direzione”.