Giorgio Bongiorno, coordinatore del movimento “Gioventù popolare siciliana”, stigmatizza i premi di rendimento fino a 1800 euro ciascuno e per complessivi 27 milioni di euro per i quali è stato disposto dal presidente Musumeci il pagamento ai dipendenti della Regione. Bongiorno afferma: “Ancora una volta assistiamo al solito teatrino siciliano: i soldi dei contribuenti sperperati per mancette elettorali a pochi mesi dalle elezioni. Il presidente Musumeci il 15 ottobre 2020 dichiarava: “Se richiamo un dirigente l’indomani ho lo stato di agitazione di tutte le sigle sindacali”. Ed è così che, per rimediare, Nello Musumeci si è travestito da Babbo Natale e ha premiato gli impiegati regionali, dando loro fino a 1800 euro in busta paga. Insomma, un immeritato premio per tenere tutti ‘zitti e buoni’ in attesa delle elezioni. Ma voi siete mai andati in un ufficio regionale? Quante volte avete dovuto sopportare i ritardi del burocrate di turno? Quante volte avete dovuto subire le inefficienze di un apparato amministrativo stantio e dannoso? Persino il capo di quell’apparato, il presidente della Regione, aveva denunciato le mostruosità della macchina regionale, le logiche clientelari e poco trasparenti che da sempre contraddistinguono la Regione Siciliana. Ma, a pochi mesi dalle elezioni, scadendo nell’incoerenza e nel patetico, Musumeci ha preferito rimediare con i soldi dei cittadini nella speranza di un positivo esito elettorale. Noi ci sentiamo in dovere di lanciare un appello ai giovani siciliani, soprattutto a quelli costretti a fuggire a causa dei gravi problemi occupazionali del nostro territorio. Nei prossimi mesi si giocherà una partita importante, soprattutto grazie agli straordinari fondi europei, una grande opportunità che potrebbe permetterci di fare ripartire il nostro territorio. Siete sicuri di voler lasciare giocare questa importante partita a chi pensa di potere utilizzare il denaro pubblico per i propri tornaconti elettorali? Siete certi di voler dare credito ancora una volta a queste persone? Se sarà così, avranno fatto bene a credere che i cittadini siano chiaramente degli idioti e che l’unica cosa che conta siano le tante ‘promessucce’ fatte a pochi giorni dal voto” – conclude Giorgio Bongiorno.