Il presidente del Consiglio di amministrazione dell’Associazione idrica dei Comuni agrigentini, Gerlandino Castaldi, e il direttore generale dell’Aica, Fiorella Scalia, replicano a quanto dichiarato, e pubblicato ieri, da Adiconsum, Unione Consumatori e Cittadinanza Attiva, secondo cui il pagamento del deposito cauzionale per gli utenti che lo hanno già pagato a Girgenti Acque deve essere richiesto alla curatela fallimentare di Girgenti Acque e non agli stessi utenti che, di conseguenza, lo pagherebbero due volte. Castaldi e Scalia affermano: “L’Aica, all’atto dell’assunzione del servizio, con fattura di chiusura, ha restituito agli utenti per intero il deposito cauzionale a suo tempo versato dagli utenti a Girgenti Acque. Dunque, l’Aica, emettendo la prima bolletta di agosto, ha addebitato, oltre ai consumi relativi al mese di agosto, anche l’addebito della prima rata del “deposito cauzionale” di competenza Aica. Tale conguaglio, peraltro, è necessario a fronte delle eventuali morosità, che tanto incidono sul costo del servizio a danno degli utenti che pagano. Aggiungiamo inoltre che, secondo la normativa vigente, il deposito cauzionale non può essere richiesto agli utenti finali, con consumi annui fino a 500 metri cubi, con domiciliazione bancaria, postale o su carta di credito della bolletta”.