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Contagi, vaccini e polemiche

Incidenza dei positivi in Sicilia al 2,4%. Migliorano i dati relativi alle vaccinazioni. Scontro tra Musumeci e i medici di medicina generale sull’adesione alla campagna vaccinale.

Sono 500 i nuovi casi di covid in Sicilia, a fronte di 20.480 tamponi processati. L’incidenza è al 2,4%. La regione è al secondo posto nei nuovi contagi giornalieri in Italia. Gli attuali positivi sono 14.409, con una diminuzione di 858 casi rispetto al precedente report. I guariti sono 1.647. Le vittime sono state 7, per un totale dei decessi a 6.819. I ricoveri ordinari sono 545, 27 in meno, e quelli in terapia intensiva sono 63, 2 in meno. Ecco la distribuzione dei nuovi contagiati tra le province: Palermo 355, Catania 252, Messina 1, Siracusa 56, Ragusa 25, Trapani 51, Caltanissetta 9, Agrigento 35, Enna 12. Nel frattempo la Sicilia, da lunedì prossimo, 4 ottobre, si appresta a rientrare in zona bianca. Il Cnr, il Consiglio nazionale di ricerca, tramite il matematico Giovanni Sebastiani, conferma: “I dati della Sicilia sono da zona bianca”. Infatti, nell’isola, nella settimana che si avvia alla conclusione si è registrata una performance in miglioramento per i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti, che sono 340, e si evidenzia una diminuzione dei nuovi casi, meno 23,9%, rispetto alla settimana precedente. Sotto soglia di saturazione sono i posti letto in area medica, 14%, e in terapia intensiva, 8%, occupati da pazienti covid. La popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari 64,3% (media Italia 71,3%) a cui aggiungere un ulteriore 5,3% (media Italia 4,7%) solo con prima dose. La popolazione over 50 anni che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino è pari al 15,1% (media Italia 9,9%). E il presidente, Nello Musumeci, punta il dito contro i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta sostenendo che vi siano stati da parte loro dei dinieghi nell’adesione alla campagna vaccinale contro il covid promossa dalla Regione Siciliana. E ciò avrebbe causato ritardi alla copertura vaccinale della popolazione e, di conseguenza, favorito i contagi. E’ un versione rigettata con forza dallo Smi, il Sindacato dei medici italiani, il cui segretario regionale, l’agrigentino Giuseppe Catania, replica: “Siamo basiti di quante bugie si è capaci di dire per nascondere i fallimenti della Regione Siciliana nella prevenzione sanitaria anti-covid. In questi mesi siamo intervenuti più volte verso la Regione per manifestare la piena disponibilità dei medici di medicina generale ad effettuare le vaccinazioni. Si è, invece, preferito, con l’impiego di tantissimi soldi pubblici, di allestire hub con un dispiegamento di personale medico, sanitario e amministrativo per effettuare le inoculazioni. Musumeci dica, a questo punto, quanto sono costate ogni vaccinazione negli hub”.