Si prospetterebbe una doccia gelata a carico dell’Aica, la neonata Associazione idrica dei Comuni agrigentini che provvede a erogare il servizio idrico a gestione pubblica dopo il fallimento della società privata Girgenti Acque. Infatti, il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale, l’agrigentino Giovanni Di Caro, annuncia che il Ministero all’Economia e Finanze ha chiesto alla Regione di modificare la legge recentemente approvata, la numero 22, che stanzia un prestito di 10 milioni di euro all’Aica, che poi sarà pagato dai Comuni a rate mensili in 5 anni. Di Caro spiega: “Come da me paventato, il Ministero ritiene che la legge regionale sia incostituzionale, e i 10 milioni di euro, necessari per il decollo dell’Aica, si tradurrebbero in una operazione finanziaria, ovvero un prestito e non un trasferimento corrente per come è stato indicato dalla stessa Regione. La legge è incostituzionale perchè preleva dal fondo per gli Enti Locali dei soldi destinati ai Comuni e che poi sono erogati in prestito agli stessi Comuni. La verità è che il governo Musumeci non ha a cuore la provincia di Agrigento e lo dimostra il fatto che per altre iniziative meno importanti, come lo è stata quella relativa alla fiera sui cavalli di Ambelia, oppure sui finanziamenti del borgo del ventennio e per tante altre cose più frivole, è in grado di reperire dei finanziamenti a fondo perduto. Per garantire invece il servizio idrico nella provincia agrigentina ha tirato fuori un prestito che, per come evidenzia il Ministero, non si regge in piedi e potrebbe provocare gravi conseguenze ai bilanci degli Enti locali.”