Incidenza dei positivi in Sicilia al 4,1%. Il commissario Figliuolo esprime apprezzamento per il lavoro della Regione: “La Sicilia sarà presto tra le regioni più virtuose”.
Sono 514 i nuovi casi di covid in Sicilia, a fronte di 12.057 tamponi processati. L’incidenza è al 4,1%. La regione è al primo posto per nuovi contagi giornalieri in Italia. Gli attuali positivi sono 21.042, con un incremento di 6 casi rispetto al precedente report. I guariti sono 501. Le vittime sono state 7, per un totale dei decessi a 6.700. I ricoveri ordinari sono 756, 2 in meno, e quelli in terapia intensiva sono 96, 5 in meno. Ecco la distribuzione dei nuovi contagiati tra le province: Palermo 103, Catania 237, Messina 45, Siracusa 36, Ragusa 16, Trapani 27, Caltanissetta 21, Agrigento 12, Enna 17. Nel frattempo, il commissario nazionale per l’emergenza covid, generale Figliuolo, in visita in Sicilia, accompagnato dal presidente Musumeci, dall’assessore Razza e dal sindaco Orlando, ha espresso apprezzamento verso l’impegno della Regione, e ha affermato: “Sono contento che in Sicilia, dove la Regione sta facendo un gran lavoro, i dati sui vaccini stiano migliorando: all’inizio c’è stata un po’ di diffidenza. Qui in Sicilia è stato fatto un grande lavoro di squadra, che è quello che ho sempre immaginato quando ho elaborato il piano nazionale. Spesso dite che la Sicilia è ultima nelle graduatorie: io dico che la Sicilia è partita in un certo modo ma oggi vedo una eccezionale organizzazione. Il tempo è galantuomo, se i siciliani continueranno ad avere fiducia vedrete che la Sicilia nel giro di poco tempo si porterà alla pari delle altre Regioni, anzi anche meglio”. Poi Figliuolo si è rivolto ai non vaccinati così: “Con l’avvento della variante Delta ci dobbiamo organizzare. Lancio un accorato appello a tutti coloro i quali in questo momento sono esitanti: chiedete ai medici, agli infermieri, qualcuno che ha subito il Covid e che ancora ne paga le conseguenze col così detto long covid, anche giovani. Questi effetti a volte non passano nemmeno dopo un anno, con conseguenze che poi vanno sulla psiche. Qui non si tratta di obblighi o non obblighi, ma di salute pubblica e salute individuale. I vaccini ci sono, dobbiamo fare opera di convincimento, questo lo chiedo anche alla stampa. Il vaccino è l’unico modo per ritornare liberi, per toglierci le mascherine, parlare e prendere il caffè. A me piace socializzare, discutere, stare in piazza, e per fare questo dobbiamo aumentare le vaccinazioni per avere maggiore protezione”. Infine, il commissario si è soffermato sull’argomento “terza dose”, e ha spiegato: “I vaccini ci sono, ne ho parlato col ministro Speranza, tutti i presidenti di Regione sono pronti anche per partire con la terza dose per i residenti delle Rsa, gli over 80 e per il personale sanitario: questo non appena il Cts ci darà il via libera. Se ci dicono che bisogna dare la terza dose, che è un richiamo, alle altre fasce d’età lo faremo: è una decisione che prenderà la comunità scientifica”.