Il contenuto di alcune denunce che hanno determinato l’arresto del medico allergologo palermitano lunedì ad opera dei Carabinieri. Il racconto di una donna.
Emergono altri particolari nell’ambito dell’inchiesta che lunedì scorso è sfociata nell’arresto del medico allergologo palermitano, Lorenzo Barresi, 60 anni, ritenuto responsabile di violenza sessuale a danno di 12 pazienti. Secondo quanto emerso dalle indagini, le visite nello studio di via Ruggero Settimo a Palermo dell’allergologo Barresi, se la paziente era giovane, bella e sola, si trasformavano in visite ginecologiche. Lo stesso medico si presentava alle donne, che hanno denunciato abusi sessuali ai Carabinieri di Monreale, anche come ginecologo e mammologo. Tra le altre, una donna ha raccontato di avere prenotato una visita perché sofferente di un’allergia. Si è presentata da sola, e un’altra donna, in sala d’attesa insieme ad un ragazzo, così si è rivolta a lei: “Ma sei sola, ti consiglio di non andare da sola”. Ecco perché lei ha chiamato il padre, che stava cercando di parcheggiare lo scooter. Appena tornato nello studio il medico non lo ha fatto entrare chiudendo la porta a chiave. Ed è qui che si ripete lo stesso copione con altre 12 vittime. Il racconto della donna: “Il medico mi ha chiesto di spogliarmi e togliere il reggiseno. Ha preso un batuffolo, lo ha imbevuto in una soluzione e lo ha passato attorno al capezzolo. A questo punto mi ha chiesto se avevo anche macchie strane nella vagina e se il mio ciclo fosse regolare: tutte domande e atteggiamenti che mi hanno messo in imbarazzo. E che mi hanno fatto scappare dallo studio tanto da dimenticare il documento di riconoscimento dal segretario”.