A fronte dei pochi vaccinati e dei tanti contagi, Musumeci impone a 55 Comuni siciliani misure di contenimento. Quattro sono nell’Agrigentino. I dettagli.
Sono 1.350 i nuovi casi di covid in Sicilia, a fronte di 11.215 tamponi processati. L’incidenza è al 12%. La regione è al primo posto in Italia per nuovi contagi giornalieri. Gli attuali positivi sono 23.460, con un aumento di 831 rispetto al precedente report. I guariti sono 513. Le vittime sono state 6, per un totale dei decessi di 6.219. I ricoverati ordinari sono 788, 37 in più, e quelli in terapia intensiva sono stabili a 84. Ecco la distribuzione dei nuovi contagiati tra le province: Palermo 274, Catania 297, Messina 170, Siracusa 127, Ragusa 161, Trapani 103, Caltanissetta 86, Agrigento 86, Enna 46. Nel frattempo sono 55 in Sicilia, tra cui Licata, Porto Empedocle, Racalmuto e Ravanusa in provincia di Agrigento, i Comuni con una bassa percentuale di vaccinati, inferiore al 60 per cento, e con un’incidenza di contagi negli ultimi 7 giorni superiore a 150 casi per 100 mila abitanti. Per questi centri il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha firmato un’ordinanza che prevede un tavolo permanente tra Azienda sanitaria e sindaci per raggiungere i target di immunizzati, oltre all’utilizzo di mascherine anche all’aperto, il divieto di assembramenti e misure di contenimento per gli eventi privati, tra cui, in mancanza del green pass, il tampone nelle 48 ore antecedenti. E per i Comuni di Barrafranca e Niscemi, su proposta delle relative Aziende sanitarie, è stata disposta la zona arancione. E a seguito dell’ordinanza appena emessa da Musumeci, l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, commenta: “Il trend di crescita dei casi di soggetti positivi impone, come preannunciato, un provvedimento di contenimento. Il tema, come abbiamo sempre detto, non è la ‘zona gialla’ regionale, ma il necessario rallentamento dell’epidemia dove i casi sono crescenti per contagiosità. E’ lecito attendersi ancora una crescita di contagi perché raccoglieremo nei prossimi giorni gli effetti del Ferragosto. Nessuno può pensare che si mettano a rischio le persone e le attività economiche. Le zone più vulnerabili sono quelle con minori vaccinazioni, quindi è là che si deve tempestivamente intervenire” – conclude. E nel merito della necessità di ampliare la copertura vaccinale, il commissario per l’emergenza covid a Palermo, Renato Costa, ha ribadito: “Stiamo cercando di incidere su chi per scelta non ha ancora fatto il vaccino. Su questi soggetti bisogna lavorare, non possiamo lasciare la decisione a chi non si vuole vaccinare e far finta che non succeda nulla. Se un medico non vuole vaccinarsi non puo’ esercitare la professione. E’ come un prete che non crede in Dio: ha un problema, deve mettere in discussione se stesso. E ciò vale per tante altre professioni, chi non si vaccina non puo’ avere possibilità di movimento”.