Comuni siciliani e precarietà finanziarie. L’Anci invoca un incontro con Draghi e organizza una manifestazione a Roma. Gli interventi di Orlando e Alvano.
I Comuni siciliani sono sull’orlo del precipizio, nel burrone del collasso finanziario. I sindaci lanciano l’ennesimo allarme. L’Anci, l’Associazione dei Comuni di Sicilia, si rivolge a Roma, e invoca un incontro con il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi. Subito. E il presidente dell’Anci, Leoluca Orlando, tuona: “A livello nazionale non si conoscono le reali esigenze, le potenzialità e le difficoltà che caratterizzano la Regione Siciliana, anche in ragione della sua speciale autonomia. Occorre un tavolo di confronto tra Stato, Regione e sistema delle Autonomie locali. Le conseguenze della mancata applicazione del federalismo fiscale e di interventi perequativi sono devastanti, e hanno penalizzato i Comuni al punto da non metterli nelle condizioni di chiudere i bilanci e, di conseguenza, garantire i servizi essenziali ai cittadini. Dobbiamo ottenere risposte certe sulle regole di bilancio e sui trasferimenti agli Enti locali. In dieci anni si è passati da trasferimenti regionali e nazionali adeguati, a enormi difficoltà nella gestione dei tributi locali anche a causa dell’inadeguatezza della società regionale di riscossione dei tributi, ovvero Riscossione Sicilia. Ecco perché la Sicilia è la regione con il più alto numero di Comuni in crisi finanziaria, tra dissesti, pre-dissesti e deficit, che pagano in ritardo i debiti commerciali o che, nella maggior parte dei casi, approvano gli strumenti finanziari dopo la scadenza dei termini”. E poi Orlando conclude così: “Di fronte all’insensibilità delle altre Istituzioni rispetto ad una condizione che pesa esclusivamente sui sindaci, e i cui effetti però sono pagati dai cittadini e dalle imprese in termini di qualità dei servizi, l’Anci Sicilia ha deciso di avviare una mobilitazione che andrà avanti finché i Comuni non riceveranno risposte adeguate. Insieme al Consiglio direttivo dell’Anci abbiamo deciso all’unanimità di organizzare una manifestazione a Roma per rivendicare la possibilità di erogare un adeguato livello di servizi a favore di cittadini e imprese, e potere realmente puntare allo sviluppo attraverso il pieno utilizzo delle risorse della nuova programmazione 2021-2027 e del Piano nazionale di ripresa e resilienza”. E il segretario generale dell’Anci Sicilia, Mario Emanuele Alvano, aggiunge: “Se il 2020, a causa della pandemia, è stato un anno anomalo sotto molti profili, il 2021 appare peggiore del 2019, per l’aggravarsi delle criticità sul piano della riscossione dei tributi locali. E le risposte che sono arrivate sono state del tutto inadeguate e, in alcuni casi, paradossali. Si pensi ad esempio alla norma prevista nell’ultima Legge di Bilancio con la quale sono stati stanziati 100 milioni di euro a favore di tutti i Comuni in crisi finanziaria ad eccezione di quelli siciliani. Ecco perché sono troppi i ‘record negativi’ che caratterizzano gli Enti locali siciliani, come testimoniano prestigiose istituzioni di ricerca”.