L’incidenza dei positivi in Sicilia è all’1,6%. In netto miglioramento tutti i dati relativi alla pandemia. Musumeci conferma: “Dal 21 giugno in zona bianca”.
Sono 156 i nuovi positivi al covid in Sicilia, su 9.759 tamponi processati, con una incidenza dell’1,6%, in linea con la media nazionale. La regione è al terzo posto in Italia per numero di contagi giornalieri. Le vittime sono state 3, per un totale di 5.876. Il numero degli attuali positivi è di 7.883, con una diminuzione di 88 casi rispetto al precedente report. I guariti sono 241. Negli ospedali i ricoverati sono 435, 9 in più, e quelli nelle terapie intensive sono 43, 1 in meno. Ecco la distribuzione dei nuovi casi tra le province: Palermo 42, Catania 41, Messina 24, Caltanissetta 17, Siracusa 14, Trapani 13, Ragusa 4, Enna 1, Agrigento 0. Nel frattempo l’ufficio statistica del Comune di Palermo ha reso noti i dati sulla pandemia riguardanti l’ultima settimana. Si riduce il numero dei nuovi positivi, dei ricoverati e dei morti, anche se aumenta, rispetto alla settimana precedente, il numero dei nuovi ingressi in terapia intensiva. I nuovi positivi in Sicilia sono 1.973, il 25,8% in meno rispetto alla settimana precedente, quando si era registrata una diminuzione del 6,3%. Si tratta dell’incremento settimanale più basso dallo scorso ottobre. La Sicilia, dunque, come già previsto da parte delle strutture nazionali preposte all’emergenza sanitaria, sarà zona bianca dal 21 giugno. E a tal proposito il presidente della Regione, Nello Musumeci, ribadisce l’importanza dei vaccini e afferma: “Siamo tutti ottimisti, e dal 21 giugno anche noi torneremo senza limiti, anche se bisogna continuare a osservare le regole della prudenza. La battaglia contro il virus non è vinta, e non è il colore della zona che ci mette al sicuro. Quello che ci mette al sicuro è che anche l’ultimo cittadino siciliano sia sottoposto a vaccino. Abbiamo affrontato settimane difficili per superare il partito dei recalcitranti e dei diffidenti al vaccino. L’apertura ai giovani ha avuto delle risposte straordinarie, ed è il segno evidente che c’è una diffusa cultura del vaccino, che diventa cultura della prevenzione. Nei giovani c’è una maggiore consapevolezza e responsabilità dell’utilità del vaccino rispetto agli over 60”. E poi, in riferimento alla de-localizzazione delle vaccinazioni, ovvero fuori dai centri vaccinali, Musumeci ha aggiunto: “Grazie alle aperture dei vaccini nelle farmacie e con le vaccinazioni domiciliari abbiamo immunizzato anche quegli anziani che non volevano sottoporsi al vaccino. Con gli over 80 abbiamo raggiunto l’80,91% in prima dose e il 72% in seconda dose”.