Italia Viva a lavoro in Sicilia per un’alleanza politica ed elettorale tra riformisti e moderati, e per la riproposizione del modello Draghi. L’intervento di Davide Faraone.
In Sicilia già il Movimento 5 Stelle, tramite il sottosegretario alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, si è espresso a favore del rilancio dell’alleanza politica, e anche elettorale, con il Partito Democratico, e, ricorrendo alcune condizioni, anche con le forze politiche di centro. Adesso, ancora in Sicilia, è il segretario regionale di Italia Viva, Davide Faraone, già sottosegretario a Istruzione e Salute nei governi Renzi e Gentiloni, a sponsorizzare un’alleanza tra riformisti e moderati. E’ il capogruppo di Italia Viva all’Assemblea Regionale, Nino D’Agostino, tra i promotori di una federazione dei centristi per proporre una lista unica alle prossime elezioni Regionali. E Davide Faraone spiega: “Italia Viva non esisteva nelle passate elezioni Regionali, siamo nati in Assemblea come forza d’opposizione al governo Musumeci, ciò non toglie che con alcune forze politiche attualmente in maggioranza e con molti attuali assessori lavoriamo molto bene insieme, e stiamo lavorando per costruire un futuro politico comune. Se diciamo le stesse cose, ragioniamo allo stesso modo, perché dobbiamo stare in collocazioni politiche diverse? Con Forza Italia, l’Udc, Cambiamo e Noi con l’Italia stiamo già lavorando benissimo insieme al governo nazionale. Io credo che i riformisti, i liberali ed i moderati siano maggioranza in Sicilia, si tratta di aggregarli in un ambizioso progetto comune. Stiamo realizzando in Sicilia il primo laboratorio da ripetere poi a livello nazionale, guardando al futuro. Da coordinatore regionale mi dedicherò anima e corpo a questo progetto. Ad esempio, a Palermo, per le elezioni Amministrative, noi abbiamo proposto il modello Draghi per superare la crisi. A Palermo sperimenteremo la forza dei moderati e dei riformisti uniti prima delle Regionali, sarà una bella sfida”. E poi, in riferimento ancora alle elezioni Regionali, e ai ripetuti appelli ai moderati del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico, Faraone afferma: “Il governo Draghi ha determinato grandi sconvolgimenti e le scosse non si sono esaurite, le più grosse devono ancora arrivare. Quello che accadrà nel rapporto con noi dipenderà da cosa accadrà nelle prossime settimane nella Lega, nel Movimento 5 Stelle e nel Partito Democratico, quindi nei tre partiti più grossi tra quelli che sostengono Draghi. Ne vedremo delle belle. Noi intanto pensiamo a rendere più forte e attraente la nostra casa, poi ragioneremo sul resto”.