Il commissario della società Girgenti Acque, Massimo Dell’Aira, replica alla richiesta di ispezione avanzata dal deputato Michele Sodano. E scrive: “Appare davvero inspiegabile che la politica nazionale decida solo oggi, dopo 15 anni di disfunzioni e gestioni che non commento, di occuparsi del caso Girgenti Acque.Certamente sarebbe stato più opportuno farlo conoscendo la reale situazione del servizio che, dopo una informativa prefettizia antimafia, e’ stato temporaneamente affidato a due commissari nominati dallo stesso Prefetto a norma di legge, e con il compito di evitare interruzioni traghettando la gestione a chi fosse stato da ATI AG9 designato. Quella naturale temporaneità e’ durata ad oggi oltre 30 mesi, ma ancora quella attenta classe politica non riesce a trovare il consenso sul miglior modo di soddisfare i cittadini. La stessa politica, presa da poco generali interessi di personale prevalenza, si disinteressa però dell’ormai improrogabile necessità di ammodernare un sistema vecchio di secoli, che i Commissari certamente non hanno potuto ne’ possono modificare per mancanza di poteri e risorse, e che comunque, laddove e’ stato consentito l’utilizzo di impianti più recenti, ha reso possibili addirittura, anche se limitate, forniture h. 24, mai viste sull’intero territorio della provincia.
Quanto alle autobotti di Canicattì, e’ stata la gestione dei commissari a segnalarne l’anomalo utilizzo, che com’è’ noto conviveva e convive con la collocazione di regolari contatori quasi fermi e la presenza, in parallelo, di bocchettoni per il rifornimento illegittimo da autobotte. Ben vengano allora obiettive e disinteressate, dal punto di vista politico, ispezioni regionali, perché anch’io ho lasciato un incarico che ritenevo prestigioso per l’inesistenza di utili istanze politiche e per dimostrare che l’acqua e’ davvero un bene pubblico comune e non può mai diventare utile cosa nostra di qualcuno!”.