Incidenza dei positivi al 3,3%. La Sicilia insegue il giallo a decorrere da domenica prossima. Le isole minori sono “covid free”. Grido d’allarme di ConfCommercio.
Sono 894 i nuovi positivi al covid in Sicilia, su 27.362 tamponi processati, con una incidenza del 3,3%. La Regione è seconda per numero di contagi giornalieri dietro la Campania. Le vittime sono state 26, per un totale di 5.592. Il numero degli attuali positivi è di 22.162, con un decremento di 68 casi rispetto al precedente report. I guariti sono 936. Negli ospedali i ricoverati sono 1.092, 27 in meno, e quelli nelle terapie intensive sono 133, 2 in più. Ecco la distribuzione dei nuovi casi tra le province: Palermo 131, Catania 392, Messina 88, Siracusa 17, Trapani 57, Ragusa 62, Caltanissetta 47, Agrigento 86, Enna 14. Nel frattempo la Sicilia insegue l’obiettivo del giallo a decorrere da domenica prossima 16 maggio, anche a seguito della modifica del parametro Rt che non sarà più derivante dalla trasmissibilità del contagio bensì dall’incidenza dei positivi e dall’impatto ospedaliero. In particolare il giallo è applicato se il livello di occupazione di area medica ospedaliera è contenuto entro il 30%, e dell’area intensiva entro il 20%. Mentre tra le tre le fasce di incidenza quella a maggior rischio è fissata dai 150 casi su 100mila persone. E in tema di vaccini è insorta la polemica su 50mila dosi di AstraZeneca in scadenza e che la Sicilia ha deciso di inviare in Puglia. In proposito il Partito Democratico all’Assemblea Regionale ha presentato un’interrogazione al presidente Musumeci. Ed il governatore, in riferimento alle vaccinazioni di massa nelle isole minori, ha affermato: “Anche le nostre isole ‘covid free’ si preparano ad accogliere tanti turisti. E’ un progetto che abbiamo fortemente voluto per mettere al sicuro quelle popolazioni per la specificità dei loro territori, e per ridare prezioso ossigeno alla nostra economia. Ma prestissimo tutta la Sicilia sarà affollata da milioni di turisti, in sicurezza”. Dal fronte imprese si solleva il grido d’aiuto lanciato dal presidente di ConfCommercio Sicilia, Gianluca Manenti, al quinto giorno di sciopero della fame, ascoltato in commissione Attività produttive all’Assemblea. Manenti ha ribadito: “Non riusciamo ad essere ottimisti. Moltissime aziende, oltre 40mila, rischiano la chiusura in Sicilia. Si stima la perdita di almeno 30 miliardi di fatturato e di circa 30mila unità lavorative. Se non si interviene immediatamente, sarà una catastrofe senza precedenti”.