A seguito di concordato, ovvero una sorta di patteggiamento della condanna, la Corte d’Appello di Palermo ha ridotto la condanna in primo grado ed ha inflitto 6 anni di reclusione all’imprenditore agrigentino, Giuseppe Burgio, già condannato dal Tribunale di Agrigento, il 14 maggio del 2018, ad 8 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta. Giuseppe Burgio è stato arrestato il 28 ottobre del 2016 dalla Guardia di Finanza. Dallo scorso 2 marzo è ristretto ai domiciliari. Le indagini ruotano intorno ai fallimenti di quattro società che si ritengono legate a Giuseppe Burgio, e che sono la Gestal srl, la Ingross srl, la Cda spa, e la GsB srl. Le stesse 4 società sono fallite tra il dicembre 2011 e l’ottobre 2012. Ebbene, le Fiamme Gialle avrebbero rilevato la distrazione di ingenti beni patrimoniali, per decine di milioni di euro, tramite vari artifizi materiali e contabili : la sottrazione di denaro dalle casse della società, poi operazioni finanziarie e compravendite tra società collegate per drenare liquidità, e poi la falsificazione delle scritture contabili se non, in alcuni casi, la loro distruzione o sottrazione. In ragione di ciò, a Burgio è contestata la bancarotta fraudolenta a danno delle quattro società. I fallimenti avrebbero procurato danni ai creditori sociali per quasi 50 milioni di euro, e le distrazioni ipotizzate ammontano a oltre 13 milioni di euro.