“Dopo aver rassegnato le dimissioni dalle rispettive cariche nel febbraio scorso, abbiamo sin da subito chiarito le motivazioni annidate in ambiti personali, gestionali e politici non più conformi all’indirizzo progettuale iniziale. Il tutto ringraziando il Sindaco per l’opportunità concessa augurando buon lavoro per la città”.
Comincia così una lettera degli ex assessori comunali di Porto Empedocle, Salvatore Di Dio Vitali e Salvatore Urso.
“Il Primo Cittadino però – continuano i due – non perde occasione a più riprese, sia in sedi istituzionali sia nelle frequentatissime piazze social, per rimarcare e ventilare concetti di abbandono vittimistici totalmente distolti dalla realtà dei fatti. I mandati rimessi per i motivi su citati, non sono avvenuti prima di portare a termine il nostro operato nel rispetto del ruolo e della città di Porto Empedocle servita con dedizione. L’area finanziaria infatti aveva già inoltrato al Ministero degli Interni nel dicembre precedente tutta la documentazione necessaria per arrivare al Riequilibrio di Bilancio (poi di fatti arrivato), cosi come l’area sport era già arrivata a conseguire lo status di fine lavori dello Stadio Comunale, lasciato semplicemente in consegna. L’area della Solidarietà altresì ha rivoluzionato l’asset interno trovando una quadratura insperata e ha lavorato ogni giorno fino alla consegna dell’ultimo buono spesa alla collettività. Senza tralasciare l’impegno anche senza incarico formale alla collaborazione e la realizzazione di eventi e spettacoli nei cartelloni stagionali di turno. Il tentativo di “abbandono” dunque che viene ventilato appare inverosimile ed “utile” solo in vista della prossima campagna elettorale. Piuttosto servirebbe porsi degli interrogativi ben più ampi sul percorso compiuto e sul futuro prossimo. Ci chiediamo perché i 2 unici consiglieri di maggioranza Ersini e Cortelli abbiano deciso di dissociarsi dopo anni di battaglie. Ci chiediamo perché nel corso di un solo mandato si sono alternati qualcosa come 14 assessori tra nominati e uscenti in giunta. Ci chiediamo perché rispetto alla lista di cinque anni fa, dei 16 candidati ne siano rimasti appena 2 (gli attuali Sindaco e Vice).
Ci chiediamo perché rispetto un Meetup composto da circa 26 elementi, oggi la quasi totalità ha preferito per un motivo o per l’altro dissociarsi. Ci chiediamo perché quel nutrito gruppo dissociatosi oggi persiste compatto senza divisioni in discontinuità. È dunque sempre colpa degli altri? Possibile che tutti abbiano demeriti sempre e meriti mai? Occorrerebbe dunque fare riflessioni politiche più ampie in merito agli “abbandoni” che il Sindaco propina a destra e manca, dimenticando con nostro rammarico quanto lavoro sia stato fatto e quanto impegno sia stato profuso nel raggiungimento di risultati importanti che emergono oggi dopo tante fatiche costruite. Occorrerebbe, dati alla mano, porsi qualche domanda giungendo a sane riflessioni. Invitiamo, dunque, il sindaco a concentrarsi sull’operato amministrativo residuo che vede nella sanità e nella viabilità priorità assolute e a non sprecare preziose energie per la collettività disquisendo dei sottoscritti, mancando di rispetto umano e istituzionale a chi ha collaborato giorno e notte al suo progetto con vera abnegazione salvo poi ritrovarsi d’improvviso illustre sconosciuto. Non c’è riconoscenza e rispetto per gli altri senza autocritica e umiltà in se stessi”.