Il Partito Democratico lancia una campagna di mobilitazione contro il governo Musumeci. Il segretario Barbagallo: “Possibile votare a settembre”.
Il segretario regionale del Partito Democratico siciliano, Anthony Barbagallo, lancia l’offensiva verso il governo Musumeci invocandone le dimissioni. Le parole di Barbagallo: “Musumeci deve andarsene, i siciliani non possono restare ostaggio di questa situazione. Il governo ha dimostrato di aver perso il controllo dell’emergenza pandemica a prescindere dalle inchieste e dagli aspetti penali più o meno rilevanti. C’è una questione politica e una sanitaria. Non ci sono più certezze. E poi c’è la questione economica. La finanziaria non sta in piedi e la maggioranza non esiste più. Il Partito Democratico incalzerà il governatore ogni giorno se necessario, fino a quando non si renderà conto che deve farsi da parte”. E poi, più nel dettaglio, Barbagallo spiega: “Come è stata gestita e come ancora viene gestita l’emergenza mi pare che sia sotto gli occhi di tutti. Bisogna cambiare passo. Si può votare benissimo a metà settembre. Non ci sono problemi. E comunque la misura è colma come hanno dimostrato gli eventi delle ultime settimane. Non mi riferisco solo all’inchiesta sui dati covid falsati. Su quella dovrà pronunciarsi la magistratura e non spetta a noi. Noi guardiamo a fatti politici e gestionali. Non c’è nessuno che stia gestendo questa pandemia. Si va avanti a tentoni. Sui dati non si capisce più nulla. Sulla consistenza ospedaliera si era perso il conto già da tempo. Perfino questa vicenda dei vaccini nelle parrocchie è stata un flop, con risultati inferiori del 70% rispetto alle aspettative. E adesso si registra una frenata generale anche sulle somministrazioni dei vaccini negli hub vaccinali. E’ come una tela di Penelope che Musumeci il giorno tesse e la notte scuce. Non si sta gestendo l’emergenza ma solo gestendo il consenso”. Poi, in riferimento alla finanziaria, Anthony Barbagallo aggiunge: “Ci sono i ristori che non esistono e la finanziaria non ne prevede di nuovi e non programma alcunché. Già la finanziaria 2020 doveva essere un documento di guerra. E invece di quei provvedimenti ai siciliani sono arrivate solo le briciole. Ma poi c’è la Finanziaria 2021. Dopo lo scandalo dei dati la maggioranza si sarebbe dovuta stringere, invece è andata in pezzi e lo abbiamo visto in aula. Faide intestine, guerre interne, e alla fine si è approvato un bilancio solo perché noi abbiamo votato le tabelle per senso di responsabilità. Ma è una finanziaria monca, confusionaria, senza una visione d’insieme, senza aiuti, senza ristori o quasi, senza investimenti”. E poi, ancora nel merito delle elezioni paventate a settembre, il segretario regionale del Partito Democratico non si sbilancia più di tanto e afferma: “Non voglio fare nomi di candidati presidente, quelli si sceglieranno nell’ambito di una coalizione. Ce ne sono tanti nomi. Non solo nel Pd ma anche fra i 5 Stelle o anche nel resto del mondo di sinistra. Personalmente mi piacerebbe candidare una giovane donna capace, proveniente dalla società civile, ma al momento dobbiamo pensare ai programmi non ai nomi”.