In aumento, con 588, i nuovi casi di coronavirus in Sicilia. Gli esperti rispondono alla domanda su quando la conclusione della pandemia.
Sono 953 i nuovi positivi al Covid 19 in Sicilia su 25.247 tamponi processati, con una incidenza di positivi al 3,7%, in aumento rispetto al precedente report. La regione è nona per numero di contagi giornalieri in Italia. Le vittime sono state 25, e dall’inizio della pandemia sono 4.583. Il numero degli attuali positivi è di 17.000 con 588 casi in più. I guariti sono 340. Negli ospedali i ricoverati sono 973, 33 in più. Quelli nelle terapie intensive sono 129, 2 in più. Ecco la distribuzione dei nuovi positivi nelle province: Palermo 395, Catania 119, Messina 121, Siracusa 51, Trapani 25, Ragusa 86, Caltanissetta 45, Agrigento 100, Enna 11. Nel frattempo, a conclusione della visita in Sicilia del commissario nazionale per l’emergenza coronavirus, Paolo Francesco Figliuolo, il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha commentato: “Al generale Figliuolo abbiamo fatto conoscere un’altra Sicilia. Una Regione che ha saputo attrezzarsi e organizzarsi con efficienza, che ha nove punti hub particolarmente frequentati e affollati. La Sicilia di un personale paramedico e medico particolarmente motivato, la Sicilia che si conferma la prima regione d’Italia per numero di vaccini somministrati. Tutto questo è motivo di orgoglio per il commissario venuto a visitare le nostre strutture”. Ed infatti il commissario Figliuolo ha sottolineato: “La Sicilia sta facendo 20mila vaccinazioni al giorno e siamo nel pieno target della campagna vaccinale, e con questo dato, in percentuale alla popolazione, si colloca tra le prime Regioni in Italia per somministrazioni. E’ chiaro che dobbiamo raddoppiare e arrivare intorno alle 50mila dosi”. E alla domanda “quando si concluderà la pandemia coronavirus” hanno risposto gli esperti del ministero della Salute, dell’Istituto superiore della Sanità, e della fondazione Bruno Kessler: lo scenario migliore ipotizza un ritorno alla normalità ad agosto, ma ad alcune condizioni. Riportare al più presto i contagi a 50 ogni 100mila abitanti a settimana (oggi sono oltre quattro volte tanti), vaccinare 500 mila persone al giorno, tenere l’Rt a 1 e allentando le misure restrittive gradualmente. In questo scenario, i decessi si attesterebbero tra i 10 e i 30mila, da qui alla fine dell’epidemia, con una letalità del virus simile all’influenza.