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L’Ali chiede al Presidente della Regione uno screening periodico per una didattica in presenza sicura

L’Associazione ALI –Autonomie Locali Sicilia, tramite il presidente Francesco Cacciatore, sindaco di Santo Stefano Quisquina, con una nota inoltrata alla Presidenza della Regione e all’Assessore Regionale Razza ha  chiesto  di organizzare un servizio di screening degli studenti, del personale insegnante, degli ATA e del personale amministrativo delle scuole medie e superiori con periodicità almeno mensili e che nelle more dell’organizzazione del servizio di screening, siano messe a disposizione dei comuni le necessarie risorse per rendere immediatamente operativo tale servizio a livello comunale.

A partire dal 5 marzo milioni di adolescenti italiani sono andati a scuola in presenza per non più di 3 settimane. Giovani ragazze e ragazzi italiani hanno perso globalmente decine di milioni di ore di lezione; hanno visto trasformate le relazioni di formazione con i docenti in lezioni a distanza che, per circa un quinto dei casi, non sono state pienamente fruibili; hanno interrotto i contatti con i propri coetanei, amici, amori; hanno perso un luogo di riferimento e protezione.

La chiusura fisica delle scuole danneggia i bambini, ragazzi e adolescenti:

  • la didattica digitale non sostituisce la didattica in presenza e favorisce l’abbandono scolastico;
  • uno studente su dieci non ha svolto didattica a distanza e il 20% l’ha svolta solo saltuariamente;
  • la mancanza di rapporto diretto con gli altri, il lungo tempo dentro casa e davanti allo schermo provocano danni psicofisici;
  • oltre al rischio di sviluppare disturbo da stress posttraumatico, la perdita dell’effetto protettivo della scuola rispetto a maltrattamenti, abusi, negligenze;
  • I danni citati si verificano in maniera diseguale in base alle condizioni socioeconomiche delle famiglie configurando così una discriminazione de facto.

I livelli di rendimento dei più svantaggiati sono peggiorati di più rispetto a quelli dei compagni meno svantaggiati con un aumento della divaricazione sociale. Sono aumentati gli abusi sui minori e i casi di maltrattamento in casa. Sono aumentati i casi di malessere psicologico: ansia, disturbi del sonno, regressione, comportamenti a rischio.

La perdita di apprendimento e i danni psicofisici contratti ora si traducono per i bambini, ragazzi e adolescenti di oggi in un’aspettativa di commisurata significativa peggiore qualità della vita per il futuro, con una diminuzione media di stipendio che, solo per la componente apprendimento, è stimata dall’ 1,6% al 3,3% per tutta la loro vita lavorativa. Il minor guadagno dei singoli e la minore competitività dello Stato porteranno a una diminuzione di PIL dell’1,5-2% per ogni terzo di anno di insegnamento efficace perso, per tutta la vita lavorativa degli attuali studenti 6-18 anni.

La recente indagine di Save the Children rivela che: “se da una parte una quota considerevole di ragazzi (43% ed in modo più significativo i 16-18enni) si sentono accusati di essere i principali diffusori del contagio, 2 su 3 (65%) ritengono di pagare in prima persona per l’incapacità degli adulti di gestire la pandemia e il 42% (e in special modo i 14-15enni) non crede sia giusto che agli adulti sia permesso andare al lavoro, mentre ai giovani non sia permesso andare a scuola.” Ad ogni giorno di chiusura in più i danni citati si aggravano e a questi si aggiungono la demoralizzazione e la demotivazione della comunità scolastica, bersaglio di continui nuovi provvedimenti, e la sfiducia crescente nel sistema scolastico da parte delle famiglie.

La scuola sia una priorità al fine di garantire una prospettiva di futuro alla nostra collettività e sia ancorpiù prioritario lo svolgimento della didattica in presenza da realizzarsi in condizioni di assoluta sicurezza compresa l’organizzazione del trasporto scolastico; contestualmente  è opportuno e necessario realizzare un costante screening degli alunni, degli studenti, del personale insegnante, degli ATA e del personale amministrativo al fine di elevare il grado di sicurezza nel quale si svolge la didattica.

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