HomeCronaca“Covid”, caso AstraZeneca e vaccini

“Covid”, caso AstraZeneca e vaccini

Stabile la curva dei contagi. Preoccupa il caso AstraZeneca. Il presidente Musumeci candida la Sicilia come sede di produzione vaccinale.

In Sicilia esplode il caso delle morti sospette di un poliziotto e di un militare subito dopo la somministrazione della prima dose del vaccino AstraZeneca, il cui lotto è stato sequestrato su decisione della magistratura. Due inchieste sono state aperte dalle Procure di Siracusa e Catania. E’ una notizia che rischia di avere pesanti ripercussioni sulla campagna vaccinale in corso nell’isola, dove proprio ieri è partita la terza fase con l’avvio delle somministrazioni agli over 70 con AstraZeneca. Intanto si mantiene stabile l’andamento dei contagi, nonostante alcuni focolai circoscritti come i cinque Comuni dichiarati ieri zone rosse dal presidente della Regione Musumeci. Sono 672 i nuovi positivi registrati su 23.638 tamponi processati, con una incidenza ferma al 2,8%. La distribuzione nelle province vede Palermo con 263 casi, Catania 143, Agrigento 63, Messina 51, Caltanissetta 51, Trapani 39, Ragusa 32, Siracusa 27, Enna 3. La regione, in base al bollettino giornaliero del Ministero della Salute, si conferma all’undicesimo posto per numero di contagi in Italia. Le vittime sono 18 e portano il totale a 4.305. In calo anche il numero delle persone attualmente positive (13.522) e dei ricoveri ospedalieri: 771 di cui 100 in terapia intensiva. Dati incoraggianti, e il presidente della Regione, Musumeci, esprime un cauto ottimismo, ma nello stesso tempo invita a non abbassare la guardia: “La Sicilia – sottolinea – è certamente una delle regioni dove si sta meglio, ma siamo d’accordo sul fatto che, in questo momento, il calo di tensione determinerebbe inesorabilmente un passo indietro”. Musumeci annuncia inoltre di avere candidato la Sicilia come sede di produzione vaccinale. Il Governatore, in una lettera al ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha infatti confermato “la disponibilità, a Palermo, di una struttura universitaria, dotata di camera bianca e bioreattore, che potrebbe essere posta immediatamente a disposizione del sistema produttivo”, che “ha dimensioni adeguate per garantire un ampio fabbisogno produttivo” e che “potrebbe essere posto in funzione in tempi correnti e compatibili con le esigenze dell’epidemia”.

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