HomeCronacaRiecco l'incubo trivellazioni nel mare di Sicilia

Riecco l’incubo trivellazioni nel mare di Sicilia

Nel febbraio del 2021, nel mare siciliano, potrebbero ricominciare le trivellazioni a seguito del nuovo decreto Milleproroghe, che esclude la moratoria per le autorizzazioni a nuove ricerche di petrolio spianando la strada alle autorizzazioni a nuove domande di ricerca e trivellazione. A largo delle coste dell’Isola potranno essere attivati impianti fra Agrigento, Lampedusa e Pantelleria, a largo di Marina di Ragusa, e fra Marsala e Favignana, per conto di “Northern Petroleum”, “Eni” ed “Edison e Audax Energy”. Adesso spetterebbe ai ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico intervenire e bloccare tutto.

E l’associazione ambientalista MareAmico interviene in merito al paventato nuovo inizio delle trivellazioni in Sicilia, e, tramite il coordinatore, Claudio Lombardo, afferma: “Mentre l’Europa chiede di ridurre le emissioni di Co2 del 55% entro il 2030, lo Stato italiano supporta con 18 miliardi di euro l’anno le estrazioni fossili altamente inquinanti, anzichè virare sulle fonti energetiche alternative. Non bisogna dimenticare pure il rischio legato alle prospezioni/estrazioni di idrocarburi in aree sismicamente attive come lo stretto di Sicilia. Complimenti al governo italiano per questa svista”,

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