Il presidente del Consorzio Valle dei Templi, Emanuele Farruggia, rilancia lo stato di crisi dei settori collegati. “Una soluzione è la digitalizzazione”. Giuliana Miccichè.
“Emergenza Covid e crisi economica. Tra i settori più colpiti vi sono sicuramente quelli del teatro, dello spettacolo e del turismo. Ma oggi è necessario riprogrammare e ripartire, perché una città senza cultura rischia di morire”. Sono parole del presidente del Consorzio turistico Valle dei Templi, Emanuele Farruggia, che aggiunge: “Lo scorso mese di marzo è calato il sipario improvvisamente su tutti i teatri, e la nuova stagione di fatto non è mai partita mettendo in ginocchio un settore già fortemente provato. Il mio pensiero è rivolto a tutti gli operatori diretti e indiretti, attori, registi, produttori, organizzatori di eventi, ma anche sarte, truccatrici, tecnici luce, audio, musicisti, cameramen e non solo che lavorano anche dietro le quinte. Chi pensa che il teatro, la musica, il cinema siano beni dei quali fare tranquillamente a meno, non si rende conto che con la cultura si innesca un circolo virtuoso, un indotto, che rischia in questo momento buio di non arrivare alla fine del mese o di vedere svanire un’intera vita di investimenti e di sacrifici. Il pubblico, in sicurezza, ha diritto di tornare ad emozionarsi davanti ad un palco, a ritagliarsi una parentesi di cultura e di magia. Mi auguro – sottolinea Farruggia – che i teatri, compreso il teatro Pirandello di Agrigento, possano al più presto riprendere le loro attività a pieno regime, ovviamente nel rispetto delle norme di contenimento per il contagio, così come si possa tornare a visitare i siti archeologici, la Valle dei Templi e i musei, anch’essi chiusi fino al 15 gennaio prossimo a causa della pandemia. I danni del Covid sul comparto della cultura e del turismo sono una pagina nera. Le perdite degli incassi sono davvero smisurate perché legate al bassissimo numero di visitatori. A parte una breve parentesi nel periodo estivo, il turismo rimane paralizzato dalla situazione sanitaria e l’intero comparto è profondamente in crisi. Soluzioni innovative per fronteggiare la crisi del turismo arrivano dalla digitalizzazione. Se per contenere i contagi non é possibile assistere ad uno spettacolo dal vivo, o visitare fisicamente un sito o un museo, l’esibizione e il tour diventano virtuali, a distanza, ma sempre emozionanti. Un sistema che hanno già sperimentato con successo il Teatro San Carlo, il Teatro alla Scala, ma anche lo Stabile di Catania ed il Comune di Catania. Sono molti i siti museali che, chiusi per covid, hanno messo online contenuti speciali. Un modo nuovo per continuare a godere dell’arte e delle bellezze del nostro Paese, a portata di click, pur restando a casa. La tecnologia – conclude il presidente – diventa infatti un trampolino in questo momento di profonda crisi, attraverso i canali social. Tramite il web si “assapora” il viaggio o il sito che magari superata l’emergenza Covid si potrà visitare realmente”.