Sempre più atteso il nuovo Dpcm con le misure in occasione delle festività natalizie. Probabile il coprifuoco anche a Capodanno.
Vi è la possibilità di un coprifuoco anche a Capodanno e per le festività: è quanto ha ipotizzato il ministro Francesco Boccia, secondo quanto scrive l’agenzia di stampa Adnkronos. Boccia ha aggiunto: “Se decidiamo che c’è un limite orario per gli spostamenti, si torna a casa indipendentemente da quello c’è da fare. C’è da festeggiare il Capodanno? Si festeggia a casa. Sui ricongiungimenti tra figli e genitori c’è un confronto che andrà avanti, ma qui si tratta di dare priorità assoluta alla difesa delle reti sanitarie. Nessuno penso voglia la terza ondata. Per evitare la terza ondata dobbiamo continuare nel mese di dicembre con il rigore e il distanziamento sociale che devono prevalere su qualsiasi esigenza” – conclude il ministro. I limiti anche durante le festività natalizie sono confermati e rilanciati dalla Federazione dell’Ordine dei Medici, tramite il presidente Filippo Anelli, che ha appena avuto un’interlocuzione informale con il ministro della Salute Roberto Speranza. E Anelli ammonisce: “Non ripetere gli errori dell’estate: il virus circola ancora, e in maniera molto più forte rispetto all’estate, quando uscivamo da due mesi di lockdown totale. Continuiamo a limitare gli spostamenti a quelli necessari e a rispettare le misure igieniche di prevenzione. Il Natale si avvicina, aumenta il desiderio, legittimo e sacrosanto, di ricongiungimento con i familiari lontani, di festeggiare insieme agli amici. Facciamolo ma con misura e prudenza. A Natale le misure restrittive messe in atto dal Governo avranno sicuramente raffreddato la curva dei contagi. Ma questo non significa un “liberi tutti”. Non ripetiamo gli errori di Ferragosto, non compromettiamo in pochi giorni mesi di sacrifici. Siamo tutti coinvolti in questa partita, solo impegnandoci nella stessa direzione possiamo abbassare la curva. I decessi e i contagi tra i medici hanno ricominciato a salire. Il nostro memoriale, sempre aggiornato, conta finora 221 operatori sanitari deceduti. L’altra preoccupazione che abbiamo espresso riguarda la salute dei cittadini perché la pressione sugli ospedali, che fortunatamente, soprattutto nelle Regioni dove sono state applicate misure più restrittive, sta calando, porta a trascurare la cura per le altre patologie. Dopo la pandemia – ha concluso Anelli – temo che, alle vittime del Covid dovremo aggiungere quelle per le patologie oncologiche, cardiovascolari, per i traumi, per le malattie croniche curate con ritardo a causa della pressione covid sulle strutture sanitarie”.