Ultimi giorni di confronto tra governo e regioni prima che entri in vigore il nuovo Dpcm. Le proposte da parte della Sicilia.
Sono giorni cruciali per l’atteso nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri, in vigore da giovedì prossimo, 3 dicembre, se non anche prima ma non dopo, perché il 3 scade l’attuale Dpcm entrato in vigore lo scorso 3 novembre, Il confronto tra Governo e Regioni è serrato. In particolare, i presidenti di Regione si confrontano con il governo per provare a far passare alcune proposte, come quella dei ristoranti aperti anche di sera a Natale e Santo Stefano e magari anche in occasione degli altri giorni clou, come il 31 dicembre. Si tratta però di una proposta in contrasto con coprifuoco fissato alle 22 e con la chiusura dei locali alle 18 su cui il governo ha già annunciato che non cederà a deroghe. E se permangono i divieti sulla ristorazione cambiano invece gli orari dei negozi, destinati ad allungarsi fino a due o tre ore per evitare assembramenti. Sul fronte spostamenti, invece, da Roma trapela l’indiscrezione che il governo voglia bloccare anche i ricongiungimenti familiari per Natale. E’ al vaglio l’ipotesi che impedirebbe di muoversi da una regione all’altra a prescindere dal colore. Musumeci e Razza però tenteranno di convincere Conte per consentire il rientro dei siciliani emigrati al Nord, magari introducendo paletti fino a ora visti come incostituzionali, a cominciare dall’obbligo di effettuare un tampone pre-partenza. L’assessore Ruggero Razza comunque non aprirebbe i confini della Sicilia a tutti, e spiega: “Forse una maggiore rigidità può essere giusta nei confronti di chi rientra da altri Stati, visto che all’estero ci sono ancora aree in cui i controlli sono insufficienti. Per chi deve rientrare da altre regioni si può pensare a un controllo che metta al sicuro da rischi, come l’ipotesi tampone”. Altra possibilità è consentire i rientri dal Nord se si deve andare da un parente malato o da genitori anziani. Al contempo Musumeci starebbe pensando a una misura che scoraggi gli spostamenti interni alle città e fra città siciliane. Resta poi il nodo della scuola, con l’intenzione di riaprire il grosso delle classi dopo la Befana, ma senza ancora escludere la possibilità di sospendere o ridurre in percentuale la didattica a distanza per le scuole superiori già a dicembre.