Concluso il Piano regionale rifiuti redatto dall’assessorato ai Servizi primari. Non esclusi i termovalorizzatori. I dettagli.
L’assessorato regionale ai Servizi primari, retto da Alberto Pierobon, ha sfornato il Piano rifiuti. Adesso serve l’esame e l’approvazione da parte della Giunta Musumeci e poi un parere, non vincolante, della Commissione Ambiente all’Assemblea Regionale. Il Piano non esclude anzi prospetta due maxi inceneritori per l’intera Sicilia, uno a Catania e l’altro a Palermo. Poi, priorità alla raccolta differenziata. E le discariche sono l’ultima spiaggia, e non se ne realizzeranno altre.
Sì perché il Piano rifiuti scommette sullo stop all’interramento dell’immondizia: e non solo non si allestiranno nuove discariche, ma non si amplieranno nemmeno quelle esistenti. Un esempio: nella discarica di Bellolampo, in provincia di Palermo, è in fase di realizzazione la tanto attesa settima vasca, ma non vi sarà in futuro una ottava vasca. L’inceneritore a Catania ha già sollevato la reazione di Legambiente. Il presidente regionale, Gianfranco Zanna, ha dichiarato bellicosamente: “Ettore Lonati e Amato Stabiumi, i due imprenditori che guidano ‘Siderurgiche Investimenti’, hanno presentato il progetto per un inceneritore nei pressi dell’area dell’ex Acciaieria Megara a Catania. Questo progetto conferma che la strada che si sta seguendo è quella di non gestire i rifiuti in Sicilia, di non costruire gli impianti che servono per realizzare l’economia circolare” – ha concluso Zanna. Zanna sì o Zanna no, il Piano non esclude i termovalorizzatori, almeno per i due impianti a Catania e Palermo previsti a suo tempo dallo “Sblocca Italia” del governo Renzi e che avrebbe dovuto costruire Crocetta. L’assessorato ai rifiuti conferma che il nuovo Piano non si oppone o favorisce alcuna tecnologia, ma la scelta è rimessa ai territori. Dunque, sarà ciascuna provincia a decidere se dotarsi di impianti di smaltimento ed il tipo di tecnologia da adottare. Come ha sempre ribadito il presidente della Regione, Nello Musumeci…intervista al Vg…
“La Regione Siciliana – si legge ancora nel Piano – entro i prossimi 5 anni effettuerà le valutazioni ambientali (il cosiddetto eco-bilancio), tecniche, economiche e di potenzialità di innovazione, e i soggetti deputati all’applicazione saranno gli ex Ato, gli Ambiti territoriali ottimali.