Sono giunti in Sicilia gli ispettori inviati dal ministero della Sanità per esaminare la situazione dei posti letto dopo il caso delle chat di Mario La Rocca. Giuliana Miccichè.
Hanno già compiuto quattro ispezioni in due giorni: Catania ed Enna ieri, Caltanissetta questa mattina e nel pomeriggio tocca a Messina. E’ scattata subito l’ispezione per la verifica dei posti letto covid19 effettivamente esistenti in Sicilia a seguito del caso della chat del dirigente all’assessorato regionale alla Salute, Mario La Rocca. Al momento sono stati resi noti solo gli esiti del sopralluogo all’ospedale “Sant’Elia” a Caltanissetta. Nel corso delle verifiche, gli ispettori, accompagnati dai Carabinieri del Nas (il Nucleo anti-sofisticazioni), non avrebbero riscontrato alcuna irregolarità, come annuncia il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Caltanissetta, Alessandro Caltagirone, che ha affermato: “Con gli ispettori abbiamo fatto un giro in ospedale e hanno voluto vedere le terapie intensive covid e non covid. Abbiamo parlato a lungo della gestione dei pazienti sia a casa che in ospedale. Sono rimasti molto soddisfatti della nostra gestione domiciliare e relativamente all’accesso dei pazienti al pronto soccorso infettivologico, e sono stati favorevolmente colpiti dall’efficienza del laboratorio dove processiamo i tamponi. Hanno infine riscontrato che i dati dei posti letto che abbiamo caricato sono perfettamente corrispondenti all’ispezione che loro hanno fatto”. Ieri i controlli hanno riguardato gli ospedali Garibaldi Centro e San Marco di Catania e l’Umberto primo di Enna. Sono state le prime tappe siciliane degli ispettori inviati dal ministro della Salute, Roberto Speranza, per verificare la situazione relativa ai numeri dei posti letto di terapia intensiva registrati dalla Regione sulla piattaforma Gecos. Il loro arrivo è collegato alle registrazioni audio su una chat di Whatsapp con i direttori generali di Asp e aziende ospedaliere, di Mario La Rocca, dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica della Regione Siciliana, che ha scatenato numerose polemiche. Anche l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e il Governatore Nello Musumeci avevano sollecitato al ministro l’invio degli ispettori “per fare chiarezza”.