Dati confortanti in Sicilia, in base ad un report Inps, sulla Cassa integrazione. Approvate altre 12 settimane di copertura, fino ai primi mesi del 2021.
L’Inps ha appena pubblicato l’ultimo report sulla Cassa integrazione in Sicilia. La relazione comprende le integrazioni salariali relative a Cassa integrazione ordinaria, Cassa integrazione in deroga e Fondo di integrazione salariale. Nel dettaglio, in Sicilia 47.348 sono le domande già autorizzate di Cassa integrazione in deroga presentate direttamente all’Inps, a fronte di 53.019 istanze pervenute. 5.671 domande sono in attesa di elaborazione. Alle precedenti, si aggiungono altre 3.574 domande di autorizzazione per le ulteriori 9 settimane di Cassa integrazione in deroga, presentate anch’esse direttamente all’Inps, di cui 2.235 già autorizzate. Per quanto concerne, invece, le domande di Cassa integrazione in deroga con decreti pervenuti dalla Regione siciliana, al 13 novembre 2020 il totale dei decreti pervenuti ammonta a 42.132 unità, 40.201 dei quali sono stati autorizzati ed i rimanenti 1.931 decreti presentano delle anomalie o sono in attesa di essere cancellati dall’amministrazione regionale. Sul versante della Cassa integrazione ordinaria, al 19 novembre le domande pervenute in Sicilia ammontano a 48.751, di cui 46.811 già autorizzate. Inoltre, riguardo il Fis, il Fondo di integrazione salariale, vi sono 24.445 domande pervenute, 22.767 delle quali già definite. Nel frattempo il Consiglio dei Ministri ha approvato la manovra economica per il 2021. La Cassa Integrazione per contrastare gli effetti economici del Covid-19 è prorogata di 12 settimane, quindi fino ai primi mesi del 2021. Le risorse stanziate ammontano a 5 miliardi e 300 milioni di euro. In riferimento alla Cassa Integrazione in deroga, le 12 settimane dovranno essere consumate entro giugno 2021, mentre per quella ordinaria tra gennaio e marzo dell’anno prossimo. Il Governo ha anche deciso di istituire un Fondo per le politiche attive da 500 milioni di euro che potrebbe potenziare la Naspi, ovvero l’indennità di disoccupazione, e finanziare il ripristino dell’assegno di ricollocazione per i disoccupati. Infine è previsto un esonero contributivo, di 8 settimane al massimo, per le aziende che rinunciano a chiedere i nuovi trattamenti di integrazione salariale.