La data del prossimo 15 novembre decisiva per dichiarare il lockdown totale. In corso un monitoraggio serrato della situazione.
Tutta l’Italia potrebbe diventare zona rossa, in quello che i medici hanno chiamato lockdown totale, a partire dal 15 novembre se non arrivasse una decrescita significativa dell’epidemia di coronavirus dopo gli ultimi Dpcm. Il governatore dell’Abruzzo, appena messo in zona arancione, sostiene che a breve anche l’Italia intera finirà in zona rossa, mentre il sottosegretario Sileri conferma la data del 15 novembre come spartiacque del lockdown totale. Nel frattempo si moltiplicano gli appelli ad una stretta maggiore. Gli inviti arrivano dalla fondazione Gimbe, dall’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri, dalla presidenza della Federazione degli ordini dei medici, e dalle organizzazioni di infermieri regionali. Una fonte governativa spiega all’agenzia di stampa Agi che si monitorerà la situazione nei prossimi 10 giorni. Se ci dovesse essere un peggioramento ulteriore, e diverse regioni dovessero passare nella zona rossa, non si escluderebbero provvedimenti conseguenziali più restrittivi, come anche quello di un lockdown generale. Anche “La Stampa” scrive oggi che il governo sarebbe pronto a proclamare il lockdown nazionale già a fine settimana se la crescita dei contagi non dovesse iniziare ad arrestarsi. In questo senso la data decisiva è quella del 15 novembre. Domenica prossima sarà passato il tempo necessario per valutare l’efficacia dei Dpcm di ottobre e dell’inizio di novembre: il quotidiano scrive che se fra cinque giorni la curva epidemiologica non avrà invertito la rotta, l’ipotesi più probabile è far entrare tutte le Regioni in zona rossa. Ipotesi, per ora, non certezze. Che però non lo diventeranno soltanto in base al numero dei positivi, visto che la saturazione degli ospedali potrebbe arrivare prima della discesa della curva dei contagi. Di rilievo è infine il parere di Massimo Galli, ordinario di Malattie Infettive alla Università Statale di Milano e direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’ospedale Sacco. Secondo Galli “Non c’è alcun dubbio che la situazione sia ampiamente fuori controllo, e l’appello dell’Ordine dei medici che ha chiesto il lockdown in tutta Italia in realtà esprime un parere che è assai generalizzato tra i medici del nostro Paese. I dati mostrano un costante incremento della diffusione dell’infezione e non siamo ancora alla riduzione del fenomeno. Quello che però soprattutto bisogna sapere fin da ora è che, in ogni caso, dopo un eventuale lockdown nazionale, non è che subito dopo si potrà fare come l’estate passata, altrimenti saremmo da capo”.