“Non era imputabile al momento della commissione del fatto”. Con questa motivazione il giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Alfonso Pinto, ha assolto dall’accusa di stalking, il quarantatreenne Francesco Randisi, di Raffadali. Al verdetto si è arrivati dopo che una perizia psichiatrica, eseguita dal medico Cristina Camilleri, ha confermato la sua totale incapacità di intendere e volere.
Il quarantenne, che è stato difeso dall’avvocato Fabio Inglima Modica era accusato di avere perseguitato una vicina di casa fra il 2014 e il 2017. In particolare, secondo quanto denunciò la presunta vittima, deceduta prima della conclusione del processo (il marito si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Davide Santamaria), l’avrebbe ripetutamente pedinata per strada e negli altri luoghi che frequentava, l’avrebbe tartassata con telefonate anonime, anche in orari notturni. In diverse circostanze, inoltre, le avrebbe fatto trovare, a scopo provocatorio, una rosa davanti al portone dell’abitazione. Da ricordare come nel frattempo la vittima dei presunti episodi sia deceduta per altri motivi.