Il collegio di giudici del tribunale del riesame di Agrigento, presieduto da Alfonso Malato, dispone il dissequestro dell’impianto di compostaggio della ditta “Giglione servizi ecologici”, di Joppolo Giancaxio. “Luoghi sono stati ripristinati e vi è corrispondenza con il provvedimento autorizzativo. Sono, in definitiva, venute meno le inosservanze alle prescrizioni autorizzatorie”.
I poliziotti, l’11 maggio del 2018, avevano eseguito il decreto di sequestro preventivo emesso dal gip Alessandra Vella. Il provvedimento, eseguito dagli agenti della Digos, è scattato tre mesi dopo l’ispezione eseguita dalla polizia insieme ai tecnici dell’Arpa. Durante i controlli – durati per oltre 12 ore – sarebbero state riscontrate, stando a quanto emerge dalla ricostruzione della Questura e della Procura di Agrigento, irregolarità nel processo di compostaggio: contestate diverse violazioni della normativa sullo smaltimento dei rifiuti con conseguente deterioramento delle acque, dei terreni e dell’ecosistema circostante.
I giudici, adesso, esaminando l’appello dei difensori – gli avvocati Gianluca Sprio, Giuseppe Lo Dico e Fabio Anile – hanno, in sostanza, preso atto – contrariamente a quanto aveva stabilito il gip a cui in prima battuta era stata presentata l’istanza – che i due titolari della ditta, iscritti nel registro degli indagati con accuse legate alla violazione della normativa ambientale, hanno regolarizzato la posizione.