A pochi giorni dal trentesimo anniversario dell’uccisione, uno dei mandanti dell’omicidio di Rosario Livatino, Giuseppe Montanti di 64 anni ha usufruito di un permesso premio della durata di nove ore.
Il permesso premio, deciso dalla magistratura di Sorveglianza di Padova, è il primo dall’ergastolo (comminato nel 1999 dalla Corte d’assise di Caltanissetta) e dalla successiva latitanza. Montanti è stato per vent’anni in regime di carcere duro e ha ottenuto il permesso anche grazie alla sentenza della Consulta di qualche mese fa sui reati ostativi ed i permessi. Montanti, ieri, per 9 ore, in una località segreta, ha incontrato il figlio maggiorenne. A formalizzare l’istanza sono stati gli avvocati di fiducia Annalisa Lentini e Angela Porcello.
Il 64enne ha usufruito del permesso nei giorni scorsi e, durante le nove ore “premiali”, ha ricevuto telefonate e incontrato familiari e amici, per poi far rientro in carcere. L’uomo venne arrestato dopo la condanna del 1999 e a seguito di un periodo di latitanza ad Acapulco, in Messico.
Giuseppe Montanti, condannato all’ergastolo come mandante dell’omicidio del giudice Rosario Livatino, avrebbe potuto usufruire di un permesso premio gia’ nel giugno del 2019, ma il 2 settembre successivo “il tribunale di Sorveglianza di Venezia ha accolto il reclamo presentato dal pm contro il decreto di permesso premio del magistrato di Sorveglianza di Padova del 04.06.2019, con conseguente rigetto dell’istanza di permesso premio presentata da Montanti Giuseppe”. E’ quanto apprende l’AGI dalla relazione allegata al provvedimento di concessione del permesso premio (gia’ usufruito) da parte della magistratura di Sorveglianza di Padova. Permesso premio che a Montanti era gia’ stato negato nel 2018 quando “il Tribunale di Sorveglianza di Venezia ha rigettato il reclamo avverso il provvedimento del Magistrato di Sorveglianza di Padova di rigetto dell’istanza di permesso premio”. Montanti, da febbraio 2019, partecipa a incontri con gli studenti in istituto, nell’ambito del progetto “Scuola-carcere”. E’ quanto apprende l’AGI dalla relazione allegata al provvedimento di concessione del permesso premio (gia’ usufruito) da parte della magistratura di Sorveglianza di Padova. “Alla luce della nuova sentenza della Corte costituzionale – ha detto l’avvocato Annalisa Lentini -, auspichiamo, essendoci stata una relazione positiva per il comportamento di Montanti, che presentando ulteriori istanze possano arrivare altri permessi. Cosa impensabile fino a qualche tempo fa, essendo un reato ostativo”.