Nell’abitazione di via Leopardi, di proprietà del padre di Gessica Lattuca e all’epoca dei fatti in uso al fratello Enzo, passata al setaccio dal Ris di Messina nei giorni scorsi, sarebbero state trovate delle tracce ematiche. Martedì, nel laboratorio di Messina del reparto scientifico dell’Arma dei carabinieri, saranno eseguiti degli accertamenti tecnici non ripetibili sui reperti sequestrati per comprendere a chi potrebbero appartenere se vi sono collegamenti con altri oggetti sequestrati.
L’inchiesta per la scomparsa di Gessica Lattuca, di cui non si hanno più notizie dal 12 agosto del 2018, potrebbe essere arrivata alla svolta. Gli ultimi esami del Ris si sono concentrati proprio sull’abitazione di via Leopardi (l’ultimo posto dove è stata vista) e sull’autovettura, una Volkswaghen Passat, dell’ex datore di lavoro della ragazza. Auto che il 23 settembre dello stesso anno, poco più di un mese dopo la misteriosa scomparsa della mamma di quattro bambini, venne data alle fiamme in via Bolzano.
A disporre i nuovi accertamenti nella casa che, all’epoca dei fatti, era abitata dal fratello di Gessica e dove oggi, invece, risiede il padre della ragazza, e sull’autovettura dell’ex datore di lavoro, è stata la Procura della Repubblica di Agrigento, con a capo il procuratore Luigi Patronaggio. Gli approfondimenti scientifici potrebbero – visto che sono trascorsi due anni e quell’auto che venne devastata dalle fiamme – essere arrivati dopo il tempo massimo. Ma il Ris ha lavorato cercando di scovare qualsiasi traccia biologica che possa, eventualmente, tornare utile all’inchiesta.