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Assistette al delitto del giudice Livatino, dopo 30 anni il ricordo del supertestimone

“Quando è morto il giudice Rosario Livatino, sono morto anch’io assieme a lui”. Parla per la prima volta Piero Nava, il supertestimone dell’omicidio del ‘giudice ragazzino’, avvenuto il 21 settembre di 30 anni fa. L’uomo che portò gli inquirenti a identificare i killer poi condannati all’ergastolo vive sotto protezione in una località segreta. La sua storia è stata raccontata al giornalista Emanuele Roncalli, in una lunga intervista sul quotidiano L’Eco di Bergamo.
“Rifarei tutto – dice Nava che ha cambiato nome e residenza – perché la gente deve capire che lo Stato siamo noi”. La sua famiglia è lontana oltre 500 chilometri. Ha vissuto per molto tempo fra Sesto San Giovanni, la zona di Lecco e la Bergamasca. A Bergamo l’ultima volta per una partita dell’Atalanta. La sua vita è stata stravolta da giorno dell’omicidio costringendolo a cambiare 9 case in 14 anni. Intanto martedì 15 settembre a Lecco sarà presentato il suo libro ‘Io sono nessuno’, scritto assieme ai giornalisti Lorenzo Bonini, Stefano Scaccabarozzi e Paolo Valsecchi. Il tutto a pochi giorni dall’anniversario dell’uccisione del giudice.

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