Non erano sicuramente tulipani. Dall’Olanda si era fatto recapitare al domicilio cinque panetti di hashish, rigorosamente imballati e all’interno di uno scatolo, da un corriere. Avrebbe dovuto essere una consegna come tante. Una consegna che è però saltata perché quel pacco, rivelatosi sospetto, è finito nelle maglie dei controlli dei carabinieri della stazione di Porto Empedocle. Militari dell’Arma, coordinati dal comando compagnia di Agrigento, che hanno arrestato colui che avrebbe dovuto appunto riceverlo. Il ventiseienne, V. C., subito dopo l’arresto, è stato posto, in attesa dell’udienza di convalida, ai domiciliari. Ieri, davanti al giudice per le indagini preliminari Stefano Zammuto, s’è tenuta l’udienza durante la quale l’arresto è stato convalidato e a carico del giovane, accogliendo la richiesta del legale di fiducia: l’avvocato Serena Gramaglia, è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora. I carabinieri di Porto Empedocle, però, continuano ad indagare. Stando a quanto emergeva ieri, non è ancora finita. L’inchiesta va inevitabilmente avanti per chiarire ogni passaggio e soprattutto per tracciare il luogo di partenza di quei cinque panetti di hashish – per un peso complessivo di circa mezzo chilo – e chi li abbia spediti a colui, il ventiseienne empedoclino, che doveva essere il destinatario della “roba”.