Scuole e coronavirus, nelle scuole si misurano le aule, il rebus del metro di distanza, in attesa delle linee guida regionali.
Il ministero trasmette alle scuole siciliane le regole sul distanziamento, regole molto complicate per garantire il metro di distanza fra le bocche di ogni compagno. Nel documento che il direttore dell’ufficio scolastico regionale Stefano Suraniti ha trasmesso ai presidi di tutta l’Isola, sono riportate le decisioni che il Comitato tecnico scientifico ha suggerito per tutta Italia e uno studio del Politecnico di Milano. Si parla di “un range di minima superficie unitaria per alunno compreso tra 1,8 metri quadrati e 2,2 metri quadrati”. Ma si fa poi un complesso ragionamento sul punto da cui iniziare a misurare per calcolare le distanze. Nel documento si evince l’ok al metro di distanza fra sedia e sedia e non fra banco e banco. Con riferimento alla zona cattedra, la distanza tra il docente e l’alunno è di 2 metri. In questo modo si punta a fare minor ricorso alle mascherine: il parere del Cts, come era già filtrato nelle scorse settimane, suggerisce infatti di usarle durante il movimento fra i banchi e se il distanziamento non è sufficiente. “L’eventuale rivalutazione di rendere non obbligatorio l’uso delle mascherine, potrà essere valutata soltanto all’esito dell’analisi degli indici epidemiologici relativi alla diffusione del virus osservati nell’ultima settima del mese di agosto”. “Si invitano i dirigenti scolastici a un’attenta valutazione delle richieste di organico docenti e Ata – scrive Suraniti – utilizzando anche il valore di 1,8 metri quadrati se compatibile con le norme sulla sicurezza e con il distanziamento statico di un metro”.
L’ufficio scolastico regionale chiede ai presidi di fare un calcolo. Entro martedì bisognerà compilare il monitoraggio che Suraniti aveva già chiesto nelle scorse settimane: quante sono le classi in difficoltà alla luce di queste indicazioni, quanti sono gli alunni in sovrannumero e quante sono le classi e le aule aggiuntive necessarie, oltre che l’eventuale fabbisogno di altro personale Ata. Il ministero, infine, consiglia di “dirottare” docenti dai progetti speciali all’insegnamento in senso proprio fino a quando non sarà cessata l’emergenza. Intanto si rimane in attesa delle linee guida regionali e se ne parlerà all’inizio della settimana prossima.